“Story (Box) Telling; Intimacy”
Mostre, Milano, 17 September 2013
Seon Mee Moon ha nella sua produzione una poetica definita che, accompagnata da un tratto molto personale, le permette di affidare ad una visione artistico/narrativa completa i suoi personaggi. Perchè Moon racconta un figurativo che ricorda Botero nei volumi tondi e pieni, ma in cui l’elemento caricaturale – pur senza il nodo critico - è rintracciabile nei lavori di Honoré de Balzac e George Grosz e abilmente utilizzato ai fini di una narrazione figurativa ed ironica. I suoi oli ci introducono personaggi, principalmente coppie o piccoli gruppi, che occupano con la loro fisicità ingombrante e impacciata quasi tutto lo spazio disponibile. Moon ci regala un’umanità (come Balzac nella sua Comédie Humaine) che si restituisce allo sguardo attraverso piccoli episodi, divertenti e sfiziosi, come “Here”(2013) o “Cafè, rendez vous”(2012) in cui la parola sussurrata di nascosto dietro ad una tazza di caffè diventa parte di un gioco emozionale che coinvolge l’osservatore portandolo a cercare nell’opera tutti i particolari lasciati per ricostruirne la vicenda.
Il paesaggio perde la sua identità, si smaterializza, diventando superficie e colore in cui il soggetto si delimita e agisce; e, dove la natura viene rappresentata come in “Going Out”(2013) e “Tree”(2012), è sempre relazione/interazione con i soggetti.
Come in una storia dei fratelli Andersen, non sempre il mondo fiabesco è portatore di tranquillità. Nonostante i colori pastello, il tratto pulito e grafico e la serenità restituita dalle forme morbide, attraverso le figure di Moon si muove qualcosa d’inquietante: l’uso dei verdi – soprattutto nelle raffigurazioni maschili, gli sguardi sottecchi delle coppie che oscillano tra il timido e la diffidenza, le lacrime che si trasformano in filo o cadono pesanti al suolo, restituiscono delle emozioni contrastanti. In “Darling”(2012) il protagonista è un’orsa, forse residuo d’infanzia, che in lingerie gratta sino a far sanguinare la schiena dell’uomo che ha davanti. Gli inquietanti amici di “Friend”(2012), appaiono intenti a scambiarsi un segno segreto che sembra sigillare qualche mefistofelico patto.
Moon lavora a olio, sia su tela che utilizzando dei Box di legno, contenitori da lei creati per racchiudere i personaggi in ambienti dagli orizzonti ancora più ristretti, in cui le figure interagiscono giocosamente con lo spazio delimitato della scatola. Lo spazio limitato inoltre amplifica il concetto di mistero. Nel suo lavoro “Shh”(2012) e “Shower”(2013) racchiude i personaggi in situazioni in cui diventa ancora più evidente il gioco narrativo con l’osservatore.

Seon Mee Moon è nata nel 1970. Dopo aver frequentato un’università femminile a Seoul, dal 2010 ha iniziato ad esporre in Corea del Sud i suoi lavori attraverso il progetto Art Road, nato nella città di Heyri, vicino a Seoul, mira ad presentare al grande pubblico una vasta gamma di artisti del territorio, dai giovani illustratori sino ai lavori di pittori ormai noti. La Fiera si svolge in collaborazione con l’associazione Gallerie di Daegu.
Alessia Locatelli

Commenti 0

Inserisci commento

E' necessario effettuare il login o iscriversi per inserire il commento Login