BLUE FLY KISSES
News, Milano, 06 July 2012
Ho iniziato ad interessarmi all’argomento del bacio nel 2011 in maniera spontanea ed a mano a mano sono nati una serie di progetti, opere che si sviluppano l’una dall’altra in una sorta di concatenamento. Il primo stimolo a lavorare al “bacio” giunse da un mio improvviso desiderio di baciare “tutti indistintamente” accompagnato da questa mia affermazione “ciò che più desideriamo è sentirci amati” restai sorpresa dal mio desiderio. Successivamente ho trovato un’ampia bibliografia sul bacio dove è oggetto di approfonditi studi e analizzi attraverso molteplice discipline, già scrittori dell’antichità, studiosi del 700 e ricercatori se ne sono occupati, anche se oggi ricaviamo molte informazioni sul bacio dalla cinematografia. Da molteplici studi emerge che il baciare è un “istinto aperto” questo significa anche che siamo capaci di baciare ancora prima della nascita come per il succhiare il latte materno dal seno o dal biberon, il succhiare è strettamente legato al baciare, baciamo nello stesso modo in cui ci siamo nutriti, questo anche se probabilmente il primo bacio dell’umanità ebbe origine dalla abitudine di nutrire i bambini con i cibi pre-masticati che venivano passati direttamente dalla bocca del genitore a quella del bambino e come fanno alcuni uccelli e primati tra questi il bonomo.

FLY KISS
Durante lo svolgimento della performance il corpo dell’artista è trasformato, diviene una bocca, in questo modo se viene a creare un aspetto sensuale e immateriale. L'artista da vita a serie di lavori nei quali compare una sorta di autoerotismo orale virtuale, sono tutte opere dove problemi come reale-virtuale/naturale-sintetico sono trattati come concetti ormai superati perchè l’artista ritiene che “oggi siamo già tutte queste cose e ci interessiamo a tutti questi aspetti”.
“Il rossetto è blu, indosso un abito semplice bianco, i capelli sono raccolti dentro una cuffia bianca che mi copre gran parte del volto, la pelle è resa bianca dal cerone, mani e avambraccio sono coperti indosso dei guanti bianchi”. Non c'è mai un effettivo contatto tra l'artista e il fruitore. Ogni tanto l'artista si ferma e dice: “Solares Alejandrina, opera Baci FLY KISS”.

Il gesto che ripete l’artista in Fly Kiss è quello di baciare “tutti”, per tutta la durata della performance l’artista ci invia i suoi baci “comparendo” attraverso un vello e un biancore totale, restituendoci l’impressione di emerge come “una sorta di sposa fantasma” ma come a voler ferire lo sguardo strilla inaspettata un’evidente bocca cianotica.
Fly Kiss è un’opera controversa che può indurre a riflettere e che forze tenta una sorta di auto-rianimazione attraverso baci dati in aria capaci però di colpirci nel profondo, “emanare e mandare i baci. Questo gesto è un desiderio, è un bisogno. I baci volano, arrivano in volo soffiati, alitati ma sono capaci di raggiungere le persone. Questi baci si stampano sulla pelle e nel cuore eppure no sfiorano fisicamente le persone. Fly Kiss è in strada perché lo spettatore è colto di sorpresa ed è impreparato ad essere baciato, la famigliarità del gesto rende l'immagine potente, c'è un aspetto sensuale e immateriale questo è molto importante. “Le mie labbra come un paesaggio eccessivo, una iperbole in un mondo di fatto anestetizzato. L’intenzione è di fare è una cosa “forte” intima e coinvolgente”.
Qualcuno potrebbe sentirsi aggredito da questa bocca che sembra richiamare un desiderio di eccesso, di godimento, per sino una perversione o mostruosità ma questo fa parte della efficacia dell'opera che fa riaffiorare (se raggiunge la sua efficacia) quel desiderio primario irrealizzabile di baciare se stessi.

La tematica è il “Bacio” nella più ampia gamma possibile di espressione.
Il primo progetto legato al bacio realizzato dall’artista riguarda la creazione di un “libro d’artista” dal titolo “Anche i timbri PUNK! Emettono un suono. PUNK! Lasciano un'impronta – timbratura”.
In quest’opera l’artista imprime le sue labbra dipinte di blu sulle pagine di un testo, si tratta di un lavoro autobiografico l’artista parte da un suo ricordo riguardo ai suoi primi libri di scuola (un testo di geografia e uno di storia) acquistati da sua mamma, ma attinge anche alla sua successiva esperienza adolescenziale, come racconta lei stessa; “ho baciato la copertina rigida blu del nuovo testamento, la usavo come palestra per allenarmi a baciare avevo 12-13 anni, non avevo ancora baciato nessuno e vivevo con ansia il passaggio alla vita sessuale, dopo poco tempo ho ricevuto il mio primo bacio sulla bocca, ero al cinema. Da questi ricordi è nata l'idea di creare un libro amato e da cui sono passata poi all'idea del libro baciato. Mi piace pensare che potremmo passare molto tempo a fantasticare sui baci come scopo in se e si potrebbe creare per sino una sorta di palestra dedicata al bacio, bacio le pagine fino a consumare il rossetto blu in questo lavoro è come se avesse un rapporto carnale-amoroso con un libro”.
Da questo primo lavoro e attraverso l’uso di svariati linguaggi l’artista sviluppa successivamente una serie di progetti dove il bacio è protagonista ed è esso stesso “opera, “Fly kiss” è una di queste opere”.

In sincronia con queste e altre opere l’artista sviluppa le video performance di bacio 1 e bacio 2, che hanno come soggetto la sua bocca blu che manda baci e che bacia tutti. In questi video certe riprese e modi di baciare insieme all'elaborazione dell'immagine evocano situazioni anali o l'ingresso verso le nostre viscere, sulle sue opere video l’artista si esprime con queste parole “la bocca è una apertura da dove percepiamo di poter essere toccati dentro, nell'interno e raggiunti fino nelle nostre viscere”. Questi non sono baci labili che scivolano via ma si “appiccicano” stampandosi sulla pelle e nel cuore eppure no sfiorano fisicamente le persone. “Con questa serie di lavori con il video evoco attraverso le labbra blu un richiamo al sangue fermo/all'ematoma e metto in atto una operazione di rianimazione, di fatto il bacio è una magia potente capace di rompere incantesimi temibili, come è stato espresso in molte favole”.

Tutte le opere dell’artista all’interno della tematica del bacio sono accomunate dal colore blu che è il protagonista assoluto. Si tratta di un colore che è già presente nel corpo e nell’opera di Solares, che da oltre 10 anni ha i capelli tinti di blu, su questa scelta si esprime con queste parole: “il colore blu posto sul mio corpo è molto importante, lo utilizzo per assumere un ruolo, mi distingue, mi da una identità”. l’artista aggiunge poi inoltre “porre il blu sulla mia bocca è porre il blu sui miei organi sessuali, sono la stessa cosa”. Per raggiungere questi obbiettivi l’artista si è dovuta fabbricare un suo personale “rossetto blue” e per farlo attinge direttamente ai suoi studi nell’ambito della pittura ad encausto e sulla materia cerosa, “questo mio rossetto blu è apparentato con il cerone degli artisti di teatro, con gli antichi egizi e con le cere anatomiche del 700 ”.

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