Mostre, Milano, 09 September 2014
Chie Art Gallery Vi presenta le opere di sei artisti, riuniti nella mostra collettiva “Contrasti”. E alla parola contrasti non intendiamo attribuire il significato negativo di disaccordi ma al contrario, parafrasando la Teoria dei colori, quel maggior risalto che colori e forme possono acquisire se influenzati dalla vicinanza dei colori e delle forme circostanti, e come i nostri occhi e la nostra sensibilità possono percepirli.
Contrasti quindi come esaltazione delle diversità: luci ed ombre, chiaroscuro, la neve e il deserto, la figura e lo sfondo, la serenità e l’inquietudine, per cercare di cogliere la tensione emotiva che ha guidato la mano dei nostri artisti:
Dada Inverni raccoglie la memoria di viaggi e soggiorni in Paesi lontani, e depurandoli di ogni presenza ce li presenta nella loro essenza, distese innevate o dune desertiche infuocate, come ricordi onirici quasi astratti eppure reali.
Silvano Crespi nei suoi paesaggi mette tutta la frizzante serenità di un giorno di vacanza rubato allo stress quotidiano, e l’incontenibile gioia di questa libertà si legge nelle pennellate che escono dalla tela per invadere la cornice e portarci lontano.
Mariella Langiu Autelitano Alterna la sua personale rilettura della scultura classica in chiave pittorica, a ritratti carichi di pathos, da cui giovani volti lanciano una silenziosa – ma per questo ancora più drammaticamente efficace – richiesta d’aiuto.
Marina Ferrari espone le sue delicate installazioni artistiche, molto vicine allo stile orientale dell’Ikebana. Materiali e soggetti semplici e naturali, e proprio per questo ricchi di significato, che sembrano respirare ed animarsi di vita propria.
Lucilla Restelli ci mostra il suo mondo astratto-informale, dove i guizzi di colore, i rilievi della materia ed i vibranti tocchi in foglia o polvere d’oro sembrano prendere vita e catturano lo sguardo, in una danza di cromie energiche e raffinatamente seduttive.
Louis Magro è il fondatore del “Marmismo”, un complesso e paziente lavoro che parte dalla ricerca delle venature sulle lastre di marmo, sino a trovare quella in grado di dargli un’emozione e trarre da quel disegno della natura una linea guida da seguire e assecondare per narrare una storia. L’aggiunta del colore e, nelle opere più recenti, una velatura in argento, trasformano una lastra di marmo in un’opera d’arte altamente innovativa.
Patrizia Dall’Occhio Boverini
Immagine di copertina tratta da “L’Arte del Colore” di J. Itten
Contrasti quindi come esaltazione delle diversità: luci ed ombre, chiaroscuro, la neve e il deserto, la figura e lo sfondo, la serenità e l’inquietudine, per cercare di cogliere la tensione emotiva che ha guidato la mano dei nostri artisti:
Dada Inverni raccoglie la memoria di viaggi e soggiorni in Paesi lontani, e depurandoli di ogni presenza ce li presenta nella loro essenza, distese innevate o dune desertiche infuocate, come ricordi onirici quasi astratti eppure reali.
Silvano Crespi nei suoi paesaggi mette tutta la frizzante serenità di un giorno di vacanza rubato allo stress quotidiano, e l’incontenibile gioia di questa libertà si legge nelle pennellate che escono dalla tela per invadere la cornice e portarci lontano.
Mariella Langiu Autelitano Alterna la sua personale rilettura della scultura classica in chiave pittorica, a ritratti carichi di pathos, da cui giovani volti lanciano una silenziosa – ma per questo ancora più drammaticamente efficace – richiesta d’aiuto.
Marina Ferrari espone le sue delicate installazioni artistiche, molto vicine allo stile orientale dell’Ikebana. Materiali e soggetti semplici e naturali, e proprio per questo ricchi di significato, che sembrano respirare ed animarsi di vita propria.
Lucilla Restelli ci mostra il suo mondo astratto-informale, dove i guizzi di colore, i rilievi della materia ed i vibranti tocchi in foglia o polvere d’oro sembrano prendere vita e catturano lo sguardo, in una danza di cromie energiche e raffinatamente seduttive.
Louis Magro è il fondatore del “Marmismo”, un complesso e paziente lavoro che parte dalla ricerca delle venature sulle lastre di marmo, sino a trovare quella in grado di dargli un’emozione e trarre da quel disegno della natura una linea guida da seguire e assecondare per narrare una storia. L’aggiunta del colore e, nelle opere più recenti, una velatura in argento, trasformano una lastra di marmo in un’opera d’arte altamente innovativa.
Patrizia Dall’Occhio Boverini
Immagine di copertina tratta da “L’Arte del Colore” di J. Itten
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