La Rue Ménilmontant a Parigi, una lunga strada che si apre come un’abisso, forma delle linee d’orizzonte quasi verticali che seguono le forme dei tetti. L’artista a Parigi ha scelto questa strada perchè l’ha trovata descritta da Jean Genet nel libro sul suo amico Alberto Giacometti „hautaine, à pic, singulière et grise“. Martin Ruch vi fa vivere alcuni personaggi: inserisce una figura di donna vestita in rosso altrettanto snella come la profonda gola dello scorcio della strada e sembra, inoltre, che risuonino le canzoni del cantautore svizzero Stephan Eicher presente nella stessa strada su un enorme manifesto che pubblicizza un suo concerto.
Durante il plenilunio di alcune fresche notti di novembre l’artista disegna e dipinge sul vecchio selciato della Via Appia a Roma. Nei suoi paesaggi sembra di sentir respirare i cavalli con i carri e le persone che per molti secoli hanno percorso questa importante strada. Lungo i lati i pini si allineano come figure umane che vegliano sui passanti. I disegni acquarellati con lievi toni di colore e i cartoni con acrilico lavorati con il coltello bianco e nero eseguiti sul posto, si trasformano, quasi un’anno dopo, in vasti spazi coloratissimi su grandissime tele.
In montagna, più precisamente nei d’intorni di Ftan in bassa Engadina, l’artista scorge orizzonti in tutte le direzione: verso l’Austria, verso l’Italia, verso l’Engadina alta e verso Nord. Realizza composizioni nuove nel loro genere moltiplicando gli orizzonti sullo stesso foglio: le catene montuose non appaiono solo nella parte superiore ma in diversi lati del disegno o della tela. Anche qui i disegni eseguiti durante le numerose escursioni nella natura vengono riprodotti nello studio (un ampio fienile a Roticcio in val Bregaglia) su grandi tele e i colori inizialmente vicini a quelli della natura tardo invernale si trasformano in composizioni di un grafismo e una coloristica sorprendente.
Orizzonti – 3 progetti – 3 idee – 3 progetti di passione. Città – pianure – montagne – nord – sud – assi – prospettive – orizzonti – l’infinito... La storia, le vie, le strade costruite, tracciate, impronte, visibili, invisibili con l’uomo in quell’ambiente – da sempre.
Colori – contrasti – forza – dipinti – visioni dello spazio in un altro modo – confrontazioni – sinistra – destra – in faccia in mezzo...
Storie vissute alla ricerca di tracce, giorno e notte, in questi tre spazi di vita...
Dal figurativo all’astratto, ma i contorni ci sono, sotto, sopra, ma sempre riconoscibili.
(Martin Ruch)
Martin Ruch nasce il 5 luglio1946 a Biel/Bienne (Svizzera). Frequenta l’Ecole d’Arts Décoratifs e l’Ecole des Beaux-Arts a Ginevra dove si diploma. Esegue grandi dipinti murali e installazioni astratte ed è consulente artistico d’architettura d’interni per centri commerciali. Sviluppa concetti per Louis Feraud a Parigi, Trussardi a Milano e Bucherer a Vienna.
Si interessa in modo particolare della preistoria, del Rinascimento e dell'Arte moderna (Pop-Art).
Da Ginevra si trasferisce a Neuchâtel, poi sul lago di Bienne e ora vive tra l'Engadina e la Bregaglia.
Espone in numerose gallerie, musei ed edifici pubblici come, fra l'altro, nel 1994 a Soglio, Pontresina e San Gallo, nel 1996 e nel 2003 a Ligerz, nel 1997 a Neuchâtel e Spreitenbach, nel1999 a Berna, nel 2004 e 2008 a Stampa, fra il 2005 e il 2009 a Maloja, nel 2007 Landeck (Austria), nel 2009 a Milano, nel 2012 a Imst e attualmente a Twann (sul Lago di Bienne).
Dora Lardelli
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