mai le spalle
Mostre, Barletta, 13 September 2019
Toy Story è un grande film di animazione, ma non solo, è un nuovo modo di intendere i cartoni animati dove il computer, da puro mezzo tecnico, diventa veicolo di un'estetica nuova, cambiando per sempre il mondo dell’arte. I giocattoli non possono volare, forse, ma possono far entrare le persone in mondi nuovi, fantastici. E’ proprio ispirata a questa scelta che nasce ‘mai le spalle’, un’ esposizione d’arte contemporanea di quattro artiste che con la figurazione e diverse tecniche riescono a sorprendere il pubblico evidenziando come le stesse potenzialità dei giocattoli appartengano alle opere d’arte.
Nessuna opera d’arte potrà mai volare realmente, ma tutte possono aiutare gli uomini a trasferirsi in mondi fantastici, in altrove grandiosi con e senza computer.
Ma c'è un tempo per ogni cosa ed è giusto che, in un certo momento della vita, il tempo dei giocattoli finisca questo, però, non avviene alle opere d‘arte, che non spariscono, il cui tempo riesce a rendersi infinito tra colori e gesti.
E siccome ci sono cose che non si abbandonano mai, anche i giochi, questa esposizione vuole essere uno slancio propositivo a comprendere come ci sono opere d’arte che non volteranno mai le spalle, che il tempo non scalfirà e che non andranno mai in disuso. Per tutto questo quattro artiste, Giusella Brenno, Alessandra Dieffe, Fabiana Macaluso e Giorgia Pelloni esporranno opere d’arte dalla tecnica diversificata, arte digitale, acquerello, grafica, olio, lasciando un segno indelebile nella mente dell’osservatore. Alessandra Dieffe unisce la passione per il cinema alla propria esperienza formativa per creare opere in grafica digitale dai toni e dall’impatto disarmante. Ci si trova davanti ad una figurazione per nulla convenzionale, fatta di una sostanziale pulizia, di un garbo estetico e di una raffinatezza suprema.. Parole che si inseriscono nella resa finale, gesti fermati con grazia, colori combinati con sapienza fermano scene sorprendenti che rendono la soluzione finale composta ed elegante. Non siamo davanti ad una elaborazione fotografica qualunque, né davanti ad improvvisazioni dalle rese che lasciano interdetti, con l’arte della Dieffe si combina la cultura cinematografica con lo studio e la visiona finale si corona di un’alchimica ricerca ricolma di esperienza, studio e abilità. Ogni opera serba un mondo nelle pose, negli sguardi e stai lì ad osservare per diversi minuti la soavità di quelle opere e poco importa la tecnica perché ormai sei in trappola, resti lì, silenziosamente, ad ammira e compiacerti di cotanta grandezza.
Fabiana Macaluso è ispirata da suoi viaggi per figurazioni importanti ed intriganti. Dalla Polinesia ha imparato a conoscere la luce ed è per questo che nelle sue opere si ritrova la ‘luce bianca’, quell’ accecante bagliore che emerge dai fondi e che rende speciali diverse creazioni rendendole leggere e leggiadre insieme. I personaggi sono persone incontrate e viste durante viaggi e questo rende le opere non fini a se stesse, ma oggetti di studio per molti, conoscenza di altri mondi e oggetto di formazione. I colori utilizzati rispecchiano la realtà attraverso contrasti che lasciano grandi segni ed è per questo che pare di leggere negli occhi dei personaggi, studiare attraverso le pose e immergersi nei mondi che ogni fondo delinea. Una pittura che non è basata su fotografia, ma che nasce dagli scatti mentali della Macaluso ed è proprio dall’elaborazione in studio che si trova l’essenza, poiché è con la contemplazione mentale che l’artista stende con diligenza l’olio sulla tela lasciando che la creazione divenga momento fondamentale rispetto al risultato. Un’arte che non ha dettagli, decorazioni minute, ombre, ed è in questo risiede la grandezza poiché ogni tratto è ricolmo di uno spirito generatore che lascia chiavi di lettura individuali rendendo quasi mitica l’immagine rappresentata.
Giusella Brenno si lascia guidare dal suo istinto in percorsi fatti di astrazione e figurazione. La figurazione in esposizione è su carta ed è in questo che si assiste la grandezza di una mano sapiente che riesce, anche quando c’è la materia, a non essere mai invadente cercando le trasparenze. Ogni opera necessita di uno studio attento che è il solo in grado di svelare le stratificazioni che ci sono poiché c’è una continua ricerca personale. E’ come una ballerina l‘artista, danza sulla superficie sulle punte attenta a non cadere e minuziosamente dettaglia opere di piccolo e grande formato con una grazia ed una soavità di difficile reperimento oggi. E’ straordinario notare come la materia sia sempre leggera, delicata e mai invadente, non la si percepisce se non si scruta la superficie con attenzione ed è in questa raffinatezza diffusa che risiede la grandezza di un’artista dalla mano abile ed esperta che ancora utilizza la purezza della carta per incantare e stupire con grandiosità estrema.
Giorgia Pelloni è un’artista coinvolgente e stravolgente poiché sconvolge i canoni della convenzionalità artistica attirando l’attenzione dell’osservatore fermandolo negli sguardi delle protagoniste. Tutte donne, in diverse pose, parlano attraverso gli occhi e risentono della sensibilità dell’artista. La Pelloni è versatile e la sua grandezza sta proprio in questo, nel non avere una tecnica predominante che la caratterizza, colta da ispirazione la sua arte gode di una libertà coinvolgente e travolgente ed i toni vengono prescelti in base a ciò che il suo animo detta. Con garbo artistico riesce a cogliere l’intimità delle protagoniste e la rappresenta con una dignità tale che sa solo sorprendere. E’ artista fuori dal comune perché vive per la sua arte, determinata, caparbia e forte tratteggia ora con delicatezza ora con tenacia imprimendo in ogni opera emozioni e sensazioni. Materiali di supporto semplici ed essenziali mostrano come l’arte possa esprimersi ovunque, conta la forza di chi la esprime e l’astuzia di chi sa cogliere la grandezza dell’arte in ogni tratto.




"Sai, io e Woody siamo molto amici da tantissimo tempo.
È coraggioso, come si addice a un cowboy,
è generoso, è in gamba,
ma ciò che rende speciale Woody è che non ti volterà mai le spalle.
Mai"
Toy story 3 - La grande fuga, USA 2010


Sede: Centro Culturale Zerouno,via indipendenza 27, Barletta
Periodo di Riferimento: 13 - 28 settembre 2019
Patrocini: Fondazione Giuseppe De Nittis
Vernice: venerdì 13 settembre - ore 18.00 - Orari:. lun- ven. 17.30 - 20.00 sabato e tutte le mattine su appuntamento - dom. chiuso. Ingresso: Libero








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