Sara Zamperlin ha iniziato ad approfondire il genere letterario delle favole poichè, a differenza delle fiabe, gli elementi e i personaggi che la costituiscono sono creati a partire da elementi e personaggi reali e poi trasformati in personaggi fiabeschi, lavorando sulla bizzarria del loro carattere e a volte sulla profondità dei loro lati oscuri. Così, cercando di
scandagliare i lati più nascosti dei personaggi che hanno dato vita al racconto, Sara ha cercato nella vita reale le persone che potessero diventare i nuovi volti della favola di Carroll, in una contaminazione intima e critica tra realtà e fantasia. I personaggi sono quelli più conosciuti e caratterizzanti, ma accade qui che i veri protagonisti portati alla luce non sono identificabili nell’unione dei tratti di personalità di ogni protagonista con la sua maggiore ossessione. Gli elementi addizionali aggiungono così carattere ad ogni personaggio, cogliendo l’umanità, la fragilità, le paure e i sogni dei personaggi del romanzo attraverso la visione che i soggetti hanno di sé e dell’altro. L’introspezione nelle pieghe della mente umana porta ancora una volta alla risoluzione liberatoria: la bellezza non risiede nell’esteriorità
delle cose, ma nel coraggio di saperle vivere nel profondo. L’arte del confronto e dell’esplorazione di sé diventa così curativa, omaggio al coraggio e alla voglia di vincere le proprie paure e i lati oscuri che albergano in noi.
(Sara Fantin)
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