Ti sbagli
Mostre, Barletta, 12 July 2016
Per una volta Zerouno non è uno spazio espositivo, ma un luogo in cui guardare le cose in modo diverso; una citazione cinematografica, molto vicina alle opere d’arte, ispira una mostra d’arte contemporanea che lascia libertà nel creare poichè l’istinto della pittura consente tutto, anche la nascita di grandi creazioni. Libertà di idee e tecniche saranno lo slancio alternativo che evidenzierà come sia vero che la felicità è dappertutto poiché ogni opera d’arte è un’esperienza. Poche creazioni, tutte volutamente diverse tra loro, lasciano riflettere ed indagare, curiosare e domandare. L’osservatore sarà continuamente provocato dalla tecnica e dall’allestimento, in un percorso alternativo tra pittura, fotografia ed arte digitale, appositamente messi insieme per fare esperienza e cambiare ‘il modo di guardare le cose’.
Korso, Nicolas Navoni e Chiara Pala sono i protagonisti che sanno fare la differenza attraverso tecniche molto contemporanee dimostrando come le gioie possono derivare anche dalle opere d’arte.
Korso si avvale di una leggera materia insieme a colori sempre soavi per tratteggiare ciò che segretamente lo ispira. Paesaggi, attimi, situazioni, vengono rappresentati con una grazia suprema attraverso sovrapposizioni mai invadenti, la cui leggerezza della materia intrappola il colore imprimendolo sul supporto. Spesso la materia nelle opere d’arti è corposa e determinata sulla superficie, con Korso si adagia al supporto accogliendone modifiche ed alterazioni. Un’arte che fa la differenza perché riesce a mettere a tacere il pubblico lasciando che si perda tra i toni e che indaghi l’attenzione con cui ogni dettaglio acurato ed attento riuscendo a fare una grande differenza.
Nicolas Navoni è un fotografo scrupoloso ed innovativo, geniale per certi aspetti nel riuscire a lasciare di stucco con l’obiettivo. La sua la fotografia in bianco/nero pone l’osservatore di fronte ad una riflessione obbligata, dettagli ed immagini vengono colti dalla macchina ed elevati ad arte. Allestite alternate a specchi, le fotografie di Navoni attirano l’attenzione e pongono l’osservatore davanti a se stesso. Uno studio continuo della realtà, del presente, crea fotografie di elevata eleganza e raffinatezza lasciando che piccoli formati inquadrino scale, teli, fessure, corde annodate in una ricerca attenta e meditata. Navoni spiazza il pubblico perché riconduce la fotografia ad indagatrice e studiosa di elementi comuni, spesso non considerati quando comunemente la fotografia inquadra situazioni, gente ed attimi che non si vogliono dimenticare La fotografia è diventata alla portata di tutti oggi tra smartphone e digitali, perdendo il senso artistico con cui è nata, Navoni per questo sa fare la differenza nel panorama artistico contemporaneo lasciando riflessioni aperte e sempre diverse, stimolando emozioni o ricordi. Chiara Pala sfrutta i mezzi che il presente mette a disposizione e realizza, con sapienza, originali opere. La digital art crea forme d’arte elaborate in digitale, ma in questo caso non assistiamo ad una elaborazione fotografica, siamo davanti a creazioni leggere e soavi. Corpi disinvolti dalla sagoma imperfetta colorano di gioia ed entusiasmo l’intera rappresentazione; le dita tratteggiano i protagonisti imperfetti che rendono perfettamente l’idea, tutto grazie ad un I PAD che le permette di creare sempre in forma essenziale. Mai ridondanti od invadenti i suoi protagonisti sono ispirati da emozioni, espressioni di volti, animali, oggetti e non sono mai statici, paiono librasi in una dimensione propria accompagnati da una musica latente ed intima. Sono sinuose e singolari le creazioni perche godono tutte, ognuno a modo proprio, di una tale grazia da trasmettere serenità e gioia riuscendo a lasciare un grande segno nell’attuale panorama artistico digitale.

‘Ma ti sbagli se pensi che le gioie della vita vengano soprattutto dai rapporti tra le persone. Dio ha messo la felicità dappertutto ed ovunque, in tutto ciò in cui possiamo fare esperienza. Abbiamo solo bisogno di cambiare il modo di guardare le cose.’
Into the wild, 2007, diretto da Sean Penn

















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