Esprime concetti visivi immaginari che allo stesso tempo si concretizzano in forme definite, a volte allusive altre sfacciate.
Gioca ad accennare racconti sensuali con rotondità ammiccanti oppure, interpretando l’immaginario, esprime paure e incubi affermando creature spaventose. Trasforma oggetti e soggetti noti, mutandoli in sensazioni estetiche che spesso nulla hanno a che vedere con la matrice originaria.
Riesce a confondere l’osservatore sulla provenienza iniziale del soggetto, facendo del riconoscimento un gioco visivo e di funzione mnemonica.
Le sue immagini proiettano in una specie di mondo sognante e surreale, la cui presenza tutti la sospettano e qualcuno la avvisa. Mondo che, parallelo, affianca in silenzio e clandestinamente la realtà.
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