Classe 1980, l'artista si è fatto conoscere nel panorama artistico italiano e internazionale per la sua tecnica certosina con cui pazientemente rielabora materiale fotografico e video in collage risultanti da una lento e preciso lavoro di interpretazione dell'immagine. In questo modo la realtà riprodotta da materiali preesistenti è ripensata dall'artista il quale introduce nel suo lavoro il mezzo dell'ironia per poter “pensare le cose al rovescio” permettendo allo spettatore di svelare sempre nuove sfaccettature della realtà.
Il suo lavoro infatti può essere riassunto in una frase emblematica rilasciata da Kensuke Koike a Marco Tagliafierro in occasione di un'intervista su APT diary:
“Io non posso far nascere qualcosa dal nulla. Penso che nessuno possa riuscirci, senza partire dal dato reale. Tutto ciò che noi vediamo e di cui siamo circondati è il risultato di una combinazione. Insomma si tratta sempre di un collage.”
Nella storia della letteratura e dell'arte non mancano esempi illustri di come l'immagine e la parola siano state al centro di un'indagine poi riletta in chiave ironica riproponendo una visione ancora più potente e intrigante. Robert Queneau per quanto riguarda la parola, ma anche il più sofisticato Finnegans wake di James Joyce, mentre per quanto concerne l'arte giocano un ruolo importante le avanguardie degli anni sessanta con artisti come Jiří Kolář e Alighiero Boetti, per citare solo alcuni nomi emblematici.
Il collage è infatti una tecnica che seduce a volte per quel sapore di vissuto che resta impigliato nelle carte ritagliate, spesso prelievi da giornali e riviste, vecchie foto e non solo. La valenza temporale è duplice, da un lato il recupero di immagini dimenticate e dall'altro il tempo dilatato della tecnica usata che le dà corpo. Un paradosso in un'epoca dominata dalla fretta e dal bombardamento parossistico dell'immagine, che rende il lavoro di Kensuke Koike ancora più prezioso. L'artista infatti non solo si prende l'onore di restituirci dei frammenti di realtà, ma si spinge oltre, ideando un linguaggio che apre a numerose letture che richiedono da noi tempo e attenzione per poter essere decodificate e soprattutto rivelate. In una sorta di viaggio iniziatico l'approccio al suo lavoro necessita di una preparazione.
Le opere pensate per la A plus A, infatti, sono introdotte da un'installazione in cui la dicotomica trasformazione della materia allude ai processi alchemici e si manifesta attraverso una sorta di “selva oscura”, una foresta di marmo pietrificato che introduce e soggioga lo spettatore in un percorso sensoriale, denso di trabocchetti visivi che allenano le capacità di una lettura molteplice delle cose. Seguiti da una serie di nuovi collage e una installazione in cui il visitatore si troverà immerso nell'opera costruita con l'illusoria materialità delle immagini proiettate.
La mostra verrà accompagnata da un catalogo con un testo critico di Carlo Sala.
Kensuke Koike
Nato a Nagoya, in Giappone, nel 1980. Vive e lavora tra Venezia e la Slovenia. Dopo il diploma presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia e la laurea allo IUAV, partecipa a numerose mostre personali e collettive in Italia e all'estero esponendo in numerosi sedi prestigiose. Le sue opere sono conservate in collezioni pubbliche private. Il suo lavoro inoltre è spesso richiesto da aziende che commissionano opere per le loro collezioni, tra cui ricorderemo la De Longhi e il Museo del Profumo di Savigliano (TO).
http://www.kensukekoike.com/
ARTIST'S NEWS:
Kensuke Koike
Maravee ludo.
Curated by Majda Bozeglav Japelj
Galleria Civica di Capodistria (SLO)
27.01 - 26.03. 2017.
Kensuke Koike
Short Circuits
A cura di: Aly Grimes
A plus A Project Space
Palazzo Malipiero, San Marco 3079,
Opening - 09.02.2017, ore 19.00
10.02. – 09.03.2017
Silvia Mariotti
From object to Exposure
A cura di Carlo Sala
Tra - Cà dei Ricchi - Treviso
18.02 - 02.04.2017
Per informazioni e materiale fotografico:
AplusA Gallery -
San Marco 3073
Venezia 30124
www.aplusa.it
Tel: 0412770466
E. info@gmail.com
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