Mostre, Pescara, 14 September 2012
Musica e pittura, insieme nella “soffitta di Gabriele D’Annunzio” locale attiguo alla Taverna 58 in corso Manthonè, 46 - Pescara.
Frutto di un progetto artistico, nato dalla collaborazione tra Giovanni Marrone, titolare della Taverna 58 e il pittore Alfonso Camplone: propongono “Itinerari e Paesaggi Interiori” , il 14 Settembre alle ore19.30 con replica il 21 Settembre sempre alle 19.30.
L’evento serale sarà presentato dal Dott. Christian Dolente e l’atmosfera sarà magnificata dalla musicista Cristina Campi.
Il locale ospiterà una quindicina di lavori i quali suggeriscono un possibile “itinerario interiore” che, anche grazie alla musica, permetterà ai presenti di addentrarsi in un viaggio fantasmagorico emozionante, dove l’approdo suggerito è la speranza “rassicurante” che ci porta oltre quelle “linee d’ombra” che ognuno di noi può incontrare, qualsiasi “navigazione” abbia intrapreso … quasi una sorta di “viaggio dantesco”… con l’augurio che ciò possa essere di buon auspicio per tutti.
“Itinerari e Paesaggi Interiori”
Alfonso Camplone ci induce a seguirlo all’interno di un itinerario introspettivo e irrequieto percorribile esclusivamente se equipaggiati di solo niente. Nessuna bussola, alcun bagaglio a mano, né lampada, né torcia. Si parte dunque ma non si va alla ricerca dell’Uomo, questa volta Diogene non è lì davanti a noi a far luce sull’umido, nauseabondo e scivoloso ciottolame che srotola infinite ed ambigue vie d’uscita. Il tracciato è infido e sotterraneo, il cunicolo è oscura catacomba segreta, pochi passi ancora e l’arcano passaggio si dilata divenendo paesaggio edenico. E’ qui che l’aratro del tempo ha solcato il confine, dietro le nostre spalle le urla Euridice, noi non ci volteremo, noi proseguiamo. Dinanzi ai nostri occhi lo scenario primo: tutto quello che l’Uomo vide in principio. L’Eden è un fiore carnoso, una pianta carnivora ed attraente, è un borgo antico, è il castello delle fate. La retina si accende di nuovo, il rosso corallo è un’architettura viva da fondale marino ma come d’incanto l’Eden rinuncia a se stesso, si sveste, via i veli,via il mistero, resta semplicemente una concrezione salina. L’immagine si fossilizza diviene reperto archeologico, anche i vortici anulari si congelano. L’artista ha scoperto l’inganno che presiede alla Vanità umana e il Demiurgo (l’Occhio e il fulmine) relega l’umanità all’interno di un Bosco incantato, condannandola per sempre a Districarsi tra sensi di colpa e bramosia di redenzione. Oltre il recinto, Oltre la Paura, alla ricerca di un posto dove poter trascorrere una Notte al sicuro, è ancora Alfonso a suggerirci Un Bagliore per la via, lo seguiamo tra rami e fogliame, attraversiamo rivoli, bacini lacustri e paludosi sentieri In Trasformazione. Eccoci nel cuore della foresta, di fronte al Lagoracolo ad interrogare genuflessi il sapiente divino. Pancia sotto, sprofondati in un Dolce sonno beneficiamo dell’Energia dalla madre terra. E’di nuovo giorno, il responso oracolare non si è fatto attendere: ecco una nuova mappa, si cambia ancora itinerario. La terra della riconciliazione è al di là di quel Salice ridente. Il cammino si fa salita, duro declivio, arduo pendio:un’ improvvisa rasoiata cromatica e l’Iperuranio si infiamma, brucia Il fuoco dell’Olimpo. Siamo ancora insieme, il gruppo è saldo, qualcuno grida: “è finita, siamo in cima, laddove il Mito ha collocato in principio il sacro presidio, la reclusa residenza celeste! L’artista sorride, non accenna ad alcuna sosta, nessun punto di ristoro è segnalato sulla tabula. Si volta, indugia, sorride di nuovo ed infine e rassicura il nostro sguardo spaesato, la nostra attesa smarrita: “ coraggio è questo il tempo di un Naturale Abbraccio”.
Christian Dolente
Opere pittoriche di Alfonso Camplone
www.alfonsocamplone.it
Alla “soffitta di Gabriele D’Annunzio”
Locale attiguo alla Taverna 58
Corso Manthonè - Pescara
14 e 21 Settembre 2012 - Ore 19.30
Frutto di un progetto artistico, nato dalla collaborazione tra Giovanni Marrone, titolare della Taverna 58 e il pittore Alfonso Camplone: propongono “Itinerari e Paesaggi Interiori” , il 14 Settembre alle ore19.30 con replica il 21 Settembre sempre alle 19.30.
L’evento serale sarà presentato dal Dott. Christian Dolente e l’atmosfera sarà magnificata dalla musicista Cristina Campi.
Il locale ospiterà una quindicina di lavori i quali suggeriscono un possibile “itinerario interiore” che, anche grazie alla musica, permetterà ai presenti di addentrarsi in un viaggio fantasmagorico emozionante, dove l’approdo suggerito è la speranza “rassicurante” che ci porta oltre quelle “linee d’ombra” che ognuno di noi può incontrare, qualsiasi “navigazione” abbia intrapreso … quasi una sorta di “viaggio dantesco”… con l’augurio che ciò possa essere di buon auspicio per tutti.
“Itinerari e Paesaggi Interiori”
Alfonso Camplone ci induce a seguirlo all’interno di un itinerario introspettivo e irrequieto percorribile esclusivamente se equipaggiati di solo niente. Nessuna bussola, alcun bagaglio a mano, né lampada, né torcia. Si parte dunque ma non si va alla ricerca dell’Uomo, questa volta Diogene non è lì davanti a noi a far luce sull’umido, nauseabondo e scivoloso ciottolame che srotola infinite ed ambigue vie d’uscita. Il tracciato è infido e sotterraneo, il cunicolo è oscura catacomba segreta, pochi passi ancora e l’arcano passaggio si dilata divenendo paesaggio edenico. E’ qui che l’aratro del tempo ha solcato il confine, dietro le nostre spalle le urla Euridice, noi non ci volteremo, noi proseguiamo. Dinanzi ai nostri occhi lo scenario primo: tutto quello che l’Uomo vide in principio. L’Eden è un fiore carnoso, una pianta carnivora ed attraente, è un borgo antico, è il castello delle fate. La retina si accende di nuovo, il rosso corallo è un’architettura viva da fondale marino ma come d’incanto l’Eden rinuncia a se stesso, si sveste, via i veli,via il mistero, resta semplicemente una concrezione salina. L’immagine si fossilizza diviene reperto archeologico, anche i vortici anulari si congelano. L’artista ha scoperto l’inganno che presiede alla Vanità umana e il Demiurgo (l’Occhio e il fulmine) relega l’umanità all’interno di un Bosco incantato, condannandola per sempre a Districarsi tra sensi di colpa e bramosia di redenzione. Oltre il recinto, Oltre la Paura, alla ricerca di un posto dove poter trascorrere una Notte al sicuro, è ancora Alfonso a suggerirci Un Bagliore per la via, lo seguiamo tra rami e fogliame, attraversiamo rivoli, bacini lacustri e paludosi sentieri In Trasformazione. Eccoci nel cuore della foresta, di fronte al Lagoracolo ad interrogare genuflessi il sapiente divino. Pancia sotto, sprofondati in un Dolce sonno beneficiamo dell’Energia dalla madre terra. E’di nuovo giorno, il responso oracolare non si è fatto attendere: ecco una nuova mappa, si cambia ancora itinerario. La terra della riconciliazione è al di là di quel Salice ridente. Il cammino si fa salita, duro declivio, arduo pendio:un’ improvvisa rasoiata cromatica e l’Iperuranio si infiamma, brucia Il fuoco dell’Olimpo. Siamo ancora insieme, il gruppo è saldo, qualcuno grida: “è finita, siamo in cima, laddove il Mito ha collocato in principio il sacro presidio, la reclusa residenza celeste! L’artista sorride, non accenna ad alcuna sosta, nessun punto di ristoro è segnalato sulla tabula. Si volta, indugia, sorride di nuovo ed infine e rassicura il nostro sguardo spaesato, la nostra attesa smarrita: “ coraggio è questo il tempo di un Naturale Abbraccio”.
Christian Dolente
Opere pittoriche di Alfonso Camplone
www.alfonsocamplone.it
Alla “soffitta di Gabriele D’Annunzio”
Locale attiguo alla Taverna 58
Corso Manthonè - Pescara
14 e 21 Settembre 2012 - Ore 19.30
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