BOOM
Mostre, Salerno, Cava de' Tirreni, 29 August 2014
Chiedersi cos’è l’Arte è come chiedersi cos’è la Vita, tanto grande è l’estensione concettuale e pratica delle attività umane che opera sotto la denominazione di attività artistica ed oggi, in quest’epoca supertecnologica, spiegare cosa sia l’Arte è ancora più difficile.

I prodotti artistici nascono per sopravvivere al loro creatore e in essi si racchiudono valori spirituali eterni, scaturiti dalla esperienza personale dell’artista circa la realtà sociale in cui vive o è vissuto o vivrà.

Il prodotto artistico scaturisce da un atto creativo dell’artista, colui che da antico artigiano a genio per antonomasia ha attraversato, nella storia, tutti i ceti sociali e gli ha permesso di generare dal niente un “oggetto” che ora c’è e prima no, frutto di una sua idea nata in un luogo oscuro, misterioso, della sua mente.

Il prodotto artistico nasce, quindi da un atto creativo, che implica sempre il concetto sovversivo di “creatività”. La parola creatività include sempre il carattere di imprevedibilità,e tutto cio’ si definisce bello perché esso è ciò che è, spontaneo, originale e genera risposte individuali.

L’Arte vera, sosteneva Lev Tolstoj nel suo libro “Cos’è l’Arte?”, è quella che contagia, che è capace di suscitare nell’uomo quel sentimento di gioia nella comunione spirituale con l’artista e con gli altri che contemplano la stessa opera d’arte.

In questo modo l’Arte può stimolare la convivenza pacifica tra gli uomini mediante la loro libera e gioiosa attività e può dunque contribuire a sopprimere la violenza, facendo in modo che i sentimenti di fratellanza e amore per il prossimo, oggi accessibili solo ai migliori, diventino sentimenti abituali, istintivi in tutti.

Ed è su queste basi che si è svolta a Cava de’ Tirreni, presso la Mediateca MARTE, la mostra collettiva “BOOM”, curata da Giuliana Sarno e Augusto Ozzella.”

La scelta di intitolare “BOOM” la mostra collettiva è stata ovviamente una scelta provocatoria, perché esso non è solo un suono onomatopeico ma anche un termine utilizzato in svariati campi che si colorisce di vari significati.

BOOM, come rottura di silenzio, come taglio, e’ stata la nostra interpretazione. Diciassette (volutamente 17) artisti, di diversa provenienza e generazione, i quali pur nella diversità di stili e temperamento artistico, danno vita ad un simposio creativo nel quale le opere si rivolgono all’anima dell’osservatore suscitando emozioni con la loro essenza, lemma che svolge il ruolo di es-senza, ovvero un essere senza, in un mondo che rischia ogni giorno di essere senza emozioni, senza amore, senza cultura.

“In un momento di così grande difficoltà per il nostro paese, un paese in crisi, di cui inevitabilmente soffre anche lo scenario culturale ed artistico, in una reale assenza politico culturale che condiziona la vita del cittadino e ovviamente anche di artisti, critici, curatori, galleristi, sorge spontaneo pensare ai precedenti periodi in cui la cultura e l’arte hanno giocato un ruolo importante rompendo i silenzi e divenendo catalizzatore di energia.”

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