Il nastro tricolore per l’eccezionale evento culturale, dovuto alla collaborazione tra Provincia e Guardia di Finanza (Gruppo Tutela del Patrimonio Archeologico e Comando Provinciale di Benevento), curato dal Settore Relazioni Istituzionali della Provincia, è stato tagliato dall’on.le Nunzia De Girolamo, dal presidente della Provincia di Benevento, Aniello Cimitile, dal Colonnello Cesare Maragoni, Comandante delle Fiamme Gialle di Benevento, e dal Maggiore Massimo Rossi, Comandante del Gruppo Tutela Patrimonio Archeologico.
Erano presenti: il prefetto, Michele Mazza, il presidente del Tribunale, Rocco Carbone, l’assessore provinciale alla cultura, Carlo Falato, il vice presidente del Consiglio provinciale, Giuseppe Lamparelli, il Rettore dell’Università del Sannio, Filippo Bencardino, oltre ad un folto pubblico.
Nel presentare la mostra, il presidente Cimitile ha dichiarato: «C’è una Campania dei beni storici che crollano, ma c’è anche una Campania che accende i riflettori dei beni artistici che si pensavano persi per sempre ed invece sono stati ritrovati; da un lato l’Italia da cambiare, quella che non crede di dover investire nel proprio patrimonio artistico; dall’altro l’Italia bella, quella che crede nella cultura e nel proprio patrimonio dei beni artistici, l’Italia con la quale andare nel futuro, composta da persone come questi uomini e queste donne della Guardia di Finanza che, giorno dopo giorno, lottano contro la dispersione ed il saccheggio del nostro patrimonio storico e culturale. Sono loro che oggi ci regalano l’emozione formidabile di questo San Sebastiano di Andrea del Sarto. Un’opera di straordinaria bellezza, perfetta rappresentante della pittura di un artista famoso perché dipingeva “senza errori”. Ma anche un’opera che è pietra miliare per la storia dell’arte perché opera grande e sublime di un artista che segna a sua volta la fine di un’epoca, quella del Rinascimento ed un passaggio ad un nuovo filone artistico, quello del manierismo. Ancora: un’opera di grande fascino e di intrigante attrazione perché c’è ancora tanto da scoprire sui 180 anni in cui se ne sono perse le tracce.
Così come intrigante è la storia della sua riscoperta nei segni che sul quadro sono stati lasciati dallo stesso Artista, come dai sigilli medicei e dai codici delle aste in cui è stato venduto. Un grande evento d’arte e di cultura che apre una meravigliosa “primavera sannita” che fra pochi giorni continua con la mostra “Sannio e barocco” e l’inaugurazione dei nuovi locali che ampliano il nostro Museo del Sannio».
Ha preso, poi, la parola il Maggiore Massimo Rossi, Comandante del Gruppo delle Fiamme Gialle che, a tutela del nostro patrimonio artistico, ha recuperato la tavola rinascimentale.
Il Comandante ha illustrato brevemente l’indagine che nel 2006 ha portato al ritrovamento e le ragioni che hanno indotto la Guardia di Finanza a presentarlo al pubblico dopo tanti anni. Le opere d'arte recuperate da furti spesso debbono restare chiuse in cassaforte in attesa che si completino le controversie legali; tuttavia, ha precisato il Maggiore, per il San Sebastiano attribuito a del Sarto si è potuto fare una eccezione anche a ragione degli eccellenti rapporti istituzionali tra Provincia sannita e Guardia di Finanza.
«Un Santo importante, quindi, ed un'Opera importante doveva essere esposti in una location così prestigiosa come la Rocca dei Rettori di Benevento - ha spiegato il Maggiore, anche perché sappiamo che è il Santo della Polizia Municipale della Città».
Successivamente hanno perso la parola i critici d’arte Fabrizio Ludovico Porcaroli e Marina Mattei che hanno curato il Catalogo della mostra. Gli studiosi hanno illustrato non solo la figura storica di San Sebastiano, ma anche le ragioni che li hanno spinti ad attribuire ad Andrea del Sarto la tavola rinascimentale.
L’on. De Girolamo ha auspicato che eventi culturali come questa mostra possano essere da volano per lo sviluppo turistico del Sannio, mentre l’assessore Falato ha ricordato il particolare legame tra il Sannio e San Sebastiano, testimoniato anche dalle numerose opere d’arte a lui dedicate e presenti sul territorio.
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