Virgilio Patarini, Una singolare pluralità
News, Venezia, 29 April 2017
ASPETTANDO LA BIENNALE – ultimi appuntamenti

Finale “scoppiettante” e all’insegna dello sconfinamento tra le arti quello della Rassegna “Aspettando la Biennale” con tre eventi in tre giorni: ovvero l’apertura dell’ultima mostra sabato 29 aprile e ben DUE EVENTI FUORI PROGRAMMA, domenica 30 e lunedì 1° maggio, sempre nei due spazi della Galleria ItinerArte, a Venezia, Dorsoduro 1046 (proprio accanto alle Gallerie dell'Accademia), con protagonista in prima persona, o co-protagonista, il direttore artistico della kermesse medesima, ovvero Virgilio Patarini, nella triplice veste di pittore, performer e autore.

Innanzitutto sabato 29 aprile alle 11 del mattino apre la sua mostra personale intitolata “Una singolare pluralità” allestita in entrambi gli spazi in cui si articola la Galleria di Maria Novella dei Carraresi, ovvero lo Spazio Campiello e lo Spazio Rio Terà: una trentina di opere in tutto, molte delle quali di grande formato, che bene esemplificano la ricerca inquieta e stratificata, ricca di contaminazioni svolta dall’artista lombardo nel campo delle arti visive, tra figurazione, action painting, arte povera e new dada: una “pittura” che spesso tende alla scultura, al bassorilievo, caratterizzata dall’uso di pagine di libri antichi, oggetti, strumenti del mondo contadino (catene, cerchi di vecchie botti), cemento e pigmenti, in una “fusion” che contamina la memoria “alta” della letteratura classica con quella “bassa” del mondo contadino dei nostri nonni, attraverso modalità di combinazione e straniamento di matrice post-moderna, ma senza dimenticare la fascinazione della “bella pittura”, attraverso velature e una tecnica che ricorda quella dell’ affresco. E sempre con una forte carica “teatrale”.

E infatti non a caso il primo “evento” in programma domenica alle 18,30 è un breve spettacolo teatrale a tutti gli effetti: una versione “bonsai”, per non dire da “intramuscolo” di quel “Diario di un pazzo” tratto da Gogol che vide debuttare Patarini come regista e attore protagonista al Teatro Libero di Milano quasi vent’anni fa, dopo un esordio folgorante come drammaturgo pluripremiato una decina di anni prima (vedi la storia dello spettacolo e la relativa rassegna stampa su: https://www.virgiliopatarini.com/teatro/regie/il-diario-di-un-pazzo/ ).

Per il secondo evento, un fuori programma che si svolgerà lunedì Primo Maggio alle ore 17,30 e intitolato Poetry Happening , dedicato ad un dialogo sulla poesia, Patarini, che accanto ai molti libri e cataloghi pubblicati come critico d’arte ha all’attivo anche la pubblicazione di tre raccolte di poesia, ha invitato a dialogare con lui due autori altrettanto eclettici e inquieti come il bolognese di origini gitane Gianni Venturi e il giovane ferrarese Lucien Moreau, al secolo Eugenio Squarcia: poeta, scrittore, cantante e front-man dello storico gruppo Altare Thotemico il primo; poeta, musicista, videomaker e artista visivo il secondo. Il dialogo-happening poetico sarà preceduto da un prologo musicale tratto dal disco “Moloch” che Venturi e Squarcia hanno recentemente registrato insieme (parole di Venturi, musiche di Squarcia)

L’organizzazione della Rassegna è di Zamenhof Art (Milano-Ferrara-Napoli), in collaborazione con Le Pleiadi (Venezia).
La mostra è visitabile fino al 1 maggio, tutti i tre giorni dalle 11 alle 13 e dalle 15,30 alle 18,30. Ingresso libero.
Qui di seguito una breve nota biografica dei tre protagonisti dell’ultimo evento.

Il programma completo e dettagliato della rassegna (con foto e video degli eventi trascorsi) cliccando qui: https://www.zamenhofart.it/aspettando-la-biennale-venezia-2017/

GIANNI VENTURI nasce in una casa di musicisti. I genitori sono ballerini di tango, la madre gitana d'origine. Involuzione premeditata, la sua opera prima, è del 1986 e ha la prefazione di Roberto Roversi. A seguire, esce un altro libro di poesie: Il sogno della palude. Krystos è invece il primo romanzo di Venturi. Segue il libro di racconti Uomini e Topi (parafrasando Steinbeck) stampato per la casa editrice Nuove scritture. Nel frattempo, un’antologia svizzera pubblica alcune sue poesie. Nel 2008 esce il romanzo che più ha avuto successo e creato scalpore: Laksmi Shiva, diario di un assassina, edito da Altromondo editori. In contemporanea alla scrittura, porta avanti le altre sue passioni cantando e allestendo performances di poesia sonora sia in Italia che in Europa. Da ragazzino la Fonoprint di Lucio Dalla produce un suo 45 giri. Il disco viene pubblicato sotto lo pseudonimo di René (Marta Collina), dal quale però si è presto distaccato. Sempre per la Fonoprint esce bluSottile. Dopo lo scioglimento del gruppo di BluSottile, nascono gli Altare Thotemico. Conosciuti più all'estero che in Italia, è in questo gruppo Prog-Jazz-Rock che Gianni sfodera le sue doti di sperimentazione vocale alla Stratos. Questo dono lo porta inoltre in giro per tutta Italia a fare conferenze e seminari sull’uso della voce. La sua intensa esperienza di musicista è stata arricchita da un periodo non breve in cui ha vissuto per strada, suonando l'armonica. Ha anche dipinto e scolpito per un certo periodo, esponendo in Italia e all'estero grazie alla galleria Gnaccarini. Insomma, di Gianni Venturi si può dire che ha lavorato, scritto, suonato, dipinto, recitato ed, infine, vissuto.

LUCIEN MOREAU – anche conosciuto come EUGENIO SQUARCIA, sebbene il nome non sia fondamentale. Scrittore. Conceptual artist. Sognatore. Essere umano, forse. Lavora come graphic designer per prodotti, aziende e progetti culturali, realizzando il concept di alcuni eventi e manifestazioni a Krakòw, Montréal, Taipei, Shanghai, Hong Kong e Bangkok. Solitario figlio della Beat Generation e delle Avanguardie, L.M. partecipa da sempre, suo malgrado, ad un grande e irripetibile esperimento collettivo assieme a miliardi di altri individui più o meno consapevoli, registrato originariamente con il nome di "VITA™". Nei giorni dispari si unisce ad una congrega metafisica di circensi itineranti denominata “Teatroscienza”, fondata da Alex Gezzi (...) L.M. trova piacere nel realizzare film incomprensibili (...). Chiaramente, egli ama diffondere il meno possibile le sue opere, lasciando agli ignari l'onore di ignorarlo. Non ancora contento, quando non è Altrove, occupa il tempo rimanente cercando di stabilire un difficile equilibrio con il proprio sé attraverso la musica. Compositore e musicista (...) Collabora, live e in studio, con artisti nazionali e internazionali di qualsiasi natura poetica. Respira, anche. Sovente beve acqua. Di lui non si sa altro. Eppure ci sarebbe molto di più da dire. È nato su un'isola e morirà su un'isola. Nel frattempo, cerca nuove strade per raccontare il DENTRO.

VIRGILIO PATARINI (Breno, 1967) è autore eclettico: pittore, scrittore, regista teatrale, critico e curatore di mostre d'arte contemporanea... Altrettanto articolata e variegata è stata la sua formazione: dopo il Liceo Classico e Lettere Classiche a Milano, è passato al DAMS di Bologna. Contemporaneamente è stato allievo di Kuniaki Ida a Milano (Teatro), e poi di Arnaldo Picchi (Istituzioni di Regia) e Renato Barilli (Arte Contemporanea) a Bologna.
Come autore teatrale tra il 1992 e il 1993 suoi testi (Ivan e il maestro, Tutta colpa di Ponzio Pilato, Vuoti di scena) sono stati premiati al Premio Ugo Betti, al Premio Vallecorsi e al Premio IDI Autori Nuovi. Come regista teatrale ha al suo attivo la messa in scena di numerosi spettacoli da “Il diario di un pazzo”, da Gogol, a Milano al Teatro Libero nel 2000 fino a "Variazioni su Saffo" a Ferrara, nel 2015 al Palazzo Racchetta. Ha inoltre ideato, organizzato e diretto festivals (Russkij Festival a Milano, nel 2000, 2001 e 2003; Ferrara Art Festival nel 2014, 2015, 2016; Piacenza Art Festival, 2014) e rassegne teatrali e/o multidisciplinari.
Ha all'attivo la curatela di oltre trecento mostre d’arte contemporanea (per lo più artisti giovani e emergenti), di oltre cinquanta cataloghi d’arte contemporanea (idem), tra cui una decina per l’Editoriale Giorgio Mondadori, e, come autore, la pubblicazione di alcune opere letterarie di poesia, narrativa e teatro. Come curatore tra i suoi impegni più significativi ricordiamo "Sélection Comparaisons. 88 artisti dal Grand Palais di Parigi" , nell'estate del 2012, alla Galleria Zamenhof, al Castello di Carlo V di Lecce e a Palazzo Zenobio a Venezia; "Riccardo Licata: opere recentissime", sempre a Palazzo Zenobio. "La via italiana all'Informale: Ultime tendenze" a Ferrara, Palazzo della Racchetta, nella primavera del 2013. Ha fondato e diretto, insieme a Valentina Carrera, tre gallerie milanesi: l’Atelier Chagall (dal 2003 al 2013), la Galleria Mirò stagione 2005-2006 e la Galleria Zamenhof (dal 2008 al 2013). Ha fondato e diretto nella stagione 2013-2014 la Galleria 20 di Torino.
Tra i luoghi dove ha esposto come pittore, scultore e autore di installazioni ricordiamo una serie di mostre per lo più personali, dal 1999 al 2011: a Milano alla Basilica di S.Celso, agli Archivi del ‘900; alla Rocca Viscontea di Lacchiarella (MI), a Palazzo Beato Jacopo di Varazze (SV), alla Sala del ‘400 di Pontremoli, allo Studio E.S.P. di Como; alla Galleria Zamenhof e all’Atelier Chagall di Milano; il Castello Estense e Palazzo della Racchetta di Ferrara; il Castello di Carlo V a Lecce.Nel 2010 una sua installazione dedicata a Ofelia è stata esposta a maggio al Castello Estense di Ferrara, a luglio alla Pinacoteca Civica di Imperia, a settembre al Castello Malaspina di Massa e a novembre al Grand Palais di Parigi nell'ambito del Salon Comparaisons 2010. Nel 2012 una sua mostra personale a cura di Izabella Lubiniecka, a Venezia, Palazzo Zenobio, al Padiglione Islanda. Nel 2013 una personale alla Galleria Vista di Roma. Nel 2014 mostre personali a Milano, Spazio E, Torino, Galleria 20 e Ferrara, Galleria del Rivellino. Nel 2015 mostre personali allo Spazio Libero 8 di Milano, nel Complesso Museale Ricci Oddi di Piacenza e a Palazzo della Racchetta a Ferrara. Nel 2016 mostra personale a Castel dell'Ovo, Napoli.
Ha esposto per cinque anni consecutivi a Parigi, al Grand Palais, Salon Comparaisons, nella sezione "Installazioni libere" (dal 2010 al 2014), i primi due anni sotto la curatela dell’artista polacca Ewa Novak, negli ultimi tre con l’artista e curatrice coreana Kim Sang Lan.
È attualmente il direttore artistico di Zamenhof Art e del Ferrara Art Festival
Per leggere una nota biografica più completa: https://www.virgiliopatarini.com/nota-biografica/

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