Premio Dramatis Personae 2016
Mostra dei 15 finalisti a Milano sui Navigli allo Spazio E.
Le 3 opere vincitrici in esposizione a Napoli a Castel dell’Ovo e pubblicate sull’omonimo catalogo Giorgio Mondadori
In occasione della ristampa rivista e aggiornata del volume Mondadori “DRAMATIS PERSONAE. Il volto e la figura nell’arte italiana contemporanea”, a cura di Virgilio Patarini, Zamenhof Art promuove il Premio “Dramatis Personae 2016”, per la selezione di opere d’arte di autori italiani contemporanei (quadri o fotografie) sul tema del volto e della figura umana.
Scadenza: 14 dicembre 2015. Quota d’iscrizione: euro 20.
Mostra finalisti: dal 26 al 30 dicembre 2015, Spazio E, Milano, Alzaia Naviglio Grande, 4.
Esposizione delle tre opere vincitrici: dal 16 gennaio al 14 febbraio 2016 a Napoli, Castel dell’Ovo, nella mostra “Dramatis Personae. Il volto e la figura nell’arte italiana contemporanea”, a cura di Virgilio Patarini, catalogo Editoriale Mondadori.
Vedi dettagli e modalità di partecipazione su:
http://www.zamenhofart.it/premio-dramatis-personae/
DRAMATIS PERSONAE
(dall’introduzione del catalogo Mondadori, a cura di Virgilio Patarini)
A prima vista l’unica cosa che accomuna le opere selezionate per questo progetto espositivo ed editoriale è la presenza della figura umana. C’è sempre una presenza antropomorfa (o più di una) che abita lo spazio o che affiora sulla superficie: un volto, un corpo umano, talvolta più di uno.
Poi, per il resto, è una ridda ubriacante di stili diversi, tecniche diverse, diversi linguaggi e diversissime poetiche. Per non parlare degli scarti generazionali e del gap di esperienze e curricula che separano tra loro la sessantina di artisti qui radunati: si va dal giovane fotografo quasi debuttante, con pochissime mostre alle spalle, al pittore veterano che sulle spalle ha più di mezzo secolo di onorata carriera, dall’artista con un curriculum di respiro regionale o locale a quello con un’impressionante sequela di mostre internazionali. E poi fotografi accanto a scultori e pittori. E pittori che spaziano dall’iperrealismo alla pittura tonale, all’espressionismo, alla metafisica.
Tuttavia ad una più accorta disanima si potrà ben notare come ci sia anche dell’altro che accomuna le opere qui presentate, non solo il dato che in ciascuna opera appaia una o più presenza umana: ciascuna di queste umane presenze infatti evoca un mondo, richiama alla memoria o alla immaginazione una storia. Non è solo figura, dunque, ma anche e soprattutto personaggio.
“Dramatis personae” in latino significa, infatti, semplicemente, “personaggi”.
I colori, le forme, le espressioni, i gesti, i contesti che caratterizzano le figure ritratte hanno la forza, di volta in volta, di alludere a intrecci, situazioni, vicende, di cui quello che vediamo immortalato sulla tela, fissato sulla pellicola o plasmato nello spazio è solo un istante, un fotogramma, un momento forte in cui si condensano, in potenza, tutti i momenti futuri e si concentrano, come in una sorta di precipitato, tutti i momenti passati.
“Carpe diem”, insegna Orazio: cogli l’attimo. Anzi, non “cogli”, ma “afferra”, “ghermisci”, per fare una traduzione più puntuale.
Poi certo le modalità con cui i vari artisti selezionati “strappano l’attimo” sono molto diverse tra loro: diverse le poetiche, diversi gli stili. Ma comune è la capacità (e la volontà, più o meno consapevole) di condensare storie, emozioni, vicende nello spazio circoscritto di una singola opera.
E fare di un quadro, una foto o una scultura un crocevia di situazioni. Un crogiolo.
Ci sono poi punti di contatto per così dire trasversali che consentono di accostare tra loro alcuni dei pittori e degli scultori qui radunati e di raggrupparli per affinità stilistiche e compositive.
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