Uno spazio dedicato all’arte contemporanea emergente, soprattutto italiana, nato dalla collaborazione tra la Galleria Ariele di Torino, la Rivista 20 e Zamenhof Art di Milano. Sotto la direzione organizzativa di Enzo Briscese e quella artistica di Virgilio Patarini.
Per un'Arte Contemporanea vera, di sostanza, al di là delle mode e del sensazionalismo.
La mostra di apertura si intitola “START UP 20: 20 artisti per la Galleria 20”.
A cura di E. Briscese e V. Patarini.
Opere di Stefano Accorsi, Nino Aimone, Daniela Baldo, Andrea Boldrini, Roberto Borra, Simone Boscolo, Enzo Briscese, Sarka Mrazova Cagliero, Giustino Caposciutti, Valentina Carrera, Fabio Cuman, Paolo Facchinetti, Jindra Husàrikovà, Franco Margari, Moreno Panozzo, Virgilio Patarini, Luigi Profeta, Edoardo Stramacchia, Sasha Zelenkevich e Alessia Zolfo.
La mostra resterà aperta fino al 3 ottobre 2013, tutti i giorni, dalle 15 alle 19. Lunedì chiuso.
Ingresso libero
Nel corso del vernissage verrà presentato al pubblico e agli addetti ai lavori il programma dell’intera stagione, fino al luglio 2014
Nota di presentazione
La Galleria 20 di Torino: Rottamazione e Scouting
Leggendo la stampa specializzata e visitando le gallerie che contano, un appassionato d’arte contemporanea potrebbe restare perplesso e porsi delle domande. È questa l’arte contemporanea in Italia? Da una parte una sequela di soliti noti che ripetono all’infinito gli stilemi che li hanno resi famosi, dall’altra una ridda di cosiddetti giovani o emergenti che si cimentano in esercizi funambolici che il più delle volte hanno il solo scopo di provocare stupore o sdegno, senza alcuna reale sostanza o necessità espressiva (video girati male, installazioni abborracciate, performance fatte di nulla, quadri pretenziosi), ma con un buon ufficio stampa e un certo appeal comunicativo.
Forse è il tempo di rottamare tutto ciò: di rottamare certi presunti maestri che da decenni noiosamente ripetono se stessi e soprattutto rottamare troppi luoghi comuni su quello che dovrebbe essere l’arte contemporanea.
Anche perché c’è dell’altro in circolazione: spesso lontano dalle cosiddette gallerie storiche o da quelle alla moda e raramente censito dalla stampa di settore.
La Galleria 20 di Torino si pone esattamente questo obbiettivo: andare a stanare un’arte contemporanea che sia di sostanza, che ci dica qualcosa sull’uomo e sul mondo in cui viviamo, ma senza indulgere in facili sensazionalismi o sterili provocazioni, e soprattutto che lo faccia con una ricerca formale e di linguaggio forte e articolata, ricca, complessa, radicata, nella consapevolezza che il “come” si esprime qualcosa è altrettanto importante del “che cosa” e i due aspetti (denotazione e connotazione) devono essere in sinergia e potenziarsi reciprocamente. E in equilibrio tra la ricerca di originalità e il recupero consapevole e critico dell’eredità dell’arte che ci ha preceduto, delle Avanguardie Storiche soprattutto, ma non solo.
D’altronde la Galleria 20 nasce dalla collaborazione tra la Galleria Ariele di Torino e Zamenhof Art di Milano, ovvero dall’esperienza pluriennale di Enzo Briscese, Giovanna Arancio, Valentina Carrera e Virgilio Patarini, che da molti anni si dedicano allo scouting, con passione e competenza, visionando ogni anno migliaia di artisti, decine di migliaia di opere. Alla ricerca di una definizione dell’Arte Contemporanea non effimera né di maniera.
Il nome “Galleria 20” riprende quello della “Rivista 20”, una rivista on line fondata dall’Associazione Ariele, nata da meno di un anno, che si pone l’obbiettivo di “censire” lo stato reale dell’arte italiana contemporanea, con un lavoro capillare attraverso referenti in ciascuna delle 20 regioni italiane.
La mostra di apertura “Start Up 20: 20 artisti per la Galleria 20” vuole essere un’esemplificazione di quanta sostanza espressiva, raffinatezza di esecuzione, originalità non gratuita, recupero consapevole e superamento del retaggio delle Avanguardie ci possa essere nelle opere di artisti contemporanei nella maggior parte dei casi non molto noti: dei giganti che vivono sparsi in vallate remote dove i riflettori spesso non arrivano.
Ecco, la Galleria 20 vuole essere questo: un riflettore che illumini e riveli tanta arte e tanti artisti di grandissimo valore che ancora non hanno ricevuto le attenzioni che meritano.
Virgilio Patarini
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