L’utilizzo della tecnica della gocciolatura gli consente di ottenere effetti di consistenza e vibrazione della luce. Questa intuizione, che lo ha seguito nella sua evoluzione artistica, è diventata il suo timbro.
Il professore Paolo Tieto, noto critico d'arte del triveneto, alla presentazione della sua ultima personale ha osservato che Cappello è un artista riconoscibile, consolidato, perché in mezzo ad opere di vari artisti i suoi lavori si riconoscono.
‘I suoi paesaggi ricchi di vegetazione, le figure umane e animali, gli scorci urbani con costruzioni di differenti epoche e insigni monumenti riportati sulla tela rispettando le loro concrete forme e immettendovi una carica di spirito e vitalità personali, che le porta quindi a vibrare, a figurare come entità dotate di un proprio respiro e di propri palpiti. Questo nei tratti segnici, delineati con disinvolta abilità e sicurezza, e questo ancora nelle colorazioni, stese con garbata gradualità, sui modelli di settecentesca paesaggistica di scuola veneta, vale a dire con sempre successive alternanze di luminescenze e di ombre, con profondità prospettiche in direzione dell’infinito. Con Gianpaolo Cappello la natura torna davvero ad apparire come elemento di spicco della raffigurazione, riveste un ruolo di primissimo piano, di autentica protagonista. E continua essa a suscitare grandi emozioni, infondere negli animi di quanti vi si pongono dinanzi piacevolezza e serenità’ ha affermato il critico d’arte Paolo Tieto.
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