La mostra visibile fino al 27ottobre, propone due serie di opere che sono da una parte il prodotto di una pittura che porta alla totale celebrazione
del materico e del colore, reso particolarmente armonioso dai macrocosmi prodotti dalla casualità o dalle leggi che vorrebbero regolarne il caos.
Dall'altra, come descrive il critico Massimo Centini, una serie di macrofotografie
realizzate estrapolando frammenti dalle sue tele e ricreando mondi nuovi,completamente ridisegnati, colti nell’atto della loro irripetibile mutazione.
Si tratta di opere di grande interesse, che oltre a offrirci una visione“altra” della ricerca della Brusaschetto e del patrimonio tecnico di cui dispone, sono l’occasione per provare a guardare attraverso un’ottica diversa, la materia e il suo dinamico articolarsi in uno spazio ingigantito e capace di proporsi insolite prospettive.
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