in Via San Felice 18 - Bologna
È lieta di invitarvi
Sabato 26 maggio 2018
ore 18.00
All’ inaugurazione delle mostre personali di:
RONAK MOSHIRI
ROBERTO RE
ANDREA SANGALLI
La linea in una performance liquida tra le onde segna l'arte di ANDREA SANGALLI che, creando, sorride ironicamente al mondo sfidandolo in una risata triste. La favola cromatica dei pesci fuor d'acqua racconta queste creature in continuo mutamento, impegnati a progettare sempre nuovi incontri/forme in un susseguirsi continuo di fantastiche e imprevedibili visioni. Dai sogni infantili agli amari scherzi della realtà, l'opera di Sangalli è una boccata d'ossigeno, una visone sopra le righe per il naufrago quotidiano che, immerso nel mare di infinite immagini colorate e digitalizzate, perde spesso la rotta e vaga come un pesce fuor d'acqua ….. Una cifra stilistica dinamica e spensierata da forma a una riflessione impegnata e impegnativa sull'esistenza intesa come una navigazione, attualmente associata a un navigare nella rete e non nel mare, a un vivere connessi e non liberi verso una meta incostante, in continuo upload ….Io non parlo di un fragile legame tra due nomi/Né di un vincolo nelle pagine lise di un registro./Io parlo dei miei voluttuosi capelli/E degli ardenti papaveri dei tuoi baci,/Dell’intimità clandestina dei nostri corpi/E della nostra nudità che riluce/Come le squame dei pesci nell’acqua. (Forugh Farrokhzad)
Sono necessarie le parole poetiche di una donna per immergersi nel mondo pittorico di RONAK MOSHIRI. La creativa iraniano/canadese considera la tela unicamente come base per un lavoro scultoreo "per via di levare" che fa emergere dal impasto denso figure che fluttuano in un spazio sospeso tra esistenza e illusione. Come il grande maestro rinascimentale, Ronak crede che la forma si trova già all'interno della materia e bisogna solo "cacciarla fuori" con pennellate e parole. I personaggi mitici emergono, così, già nell'atto di cantare amore, canzone da cui ci pervengono poche strofe rivelatore. La frammentarietà figurale e narrativa, il non-finito di Moshiri tradisce la consapevolezza sulla caducità dell’esperienza umana che è solo un breve atto di togliere nel tentativo di svelare tutto ciò che è nella materia.
La conoscenza come una costruzione dell'esperienza umana determina la posizione estetica di ROBERTO RE. ... la verità umana è ciò che l'uomo conosce costruendolo con le sue azioni, e formandolo attraverso di esse (Giambattista Vico). La possibilità di oggettivizzare i pensieri, i sentimenti e tutti gli elementi dell'interiorità umana spingono l'artista verso un continuo esercizio di scomposizione e ricomposizione di pezzi di memoria comune che trovano i loro senso nel atto stresso di riconfigurarsi. Il punto di vista di chi osserva diventa, dunque, determinate, in quanto non passivo ma costruttivo perche interpretativo. Il senso sorge proprio in questa relazione dinamica e circolare tra soggetto, fenomeno artistico e realtà che spiega la cinesi dominante le opere di RE. Niente ha più un aspetto costante, un significato unico, una costruzione fissa ma il contenuto delle cose, ovvero la conoscenza di esse, è generato dal nostro continuo fare esperienza, ovvero ricomporre i moduli mnemonici che registrano il mondo.
Denitza Nedkova
Presentazione critica a cura della dott.ssa:
Denitza Nedkova
Curatrice mostra:
Deborah Petroni
Sponsorizzata e pubblicizzata da:
www.fanluce.it
www.infissifp.it
www.start-fano.com
www.fogacci.it
www.axeleventsmanagement.com
www.virtualstudios.it
Durata mostra:
dal 26 amaggio - 7 giugno 2018
dal martedì al sabato dalle 11.00 alle 19.00 con orario continuato
Lunedì e domenica chiuso
Ingresso gratuito
Info e contatti:
Mail: info@wikiarte.com
Sito: www.wikiarte.com
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