in Via San Felice 18 - Bologna
È lieta di invitarvi
Sabato 11 novembre 2017
ore 18.00
All’ inaugurazione delle mostre personali di:
LUCA TRIDENTE
FILIPPO GUICCIARDI
ALESSANDRO FRONTERRÈ
Le infinite versioni dell'inventiva umana sono dovute all'impossibile soluzione del conflitto tra materia e fantasia. L'artista lo gestisce pacificamente, con serenità e positivismo, o impetuosamente, con frenesia e aggressività. Il risultato,pertanto, è sempre nuovo, sempre estetico e sempre contenete il dubbio della propria validità risolutiva,il dubbio che alimenta il motore di ogni creatività.
Il corpo cavo della materia, la quota variabile del flusso vitale mostrano sempre a chi gli abita unicamente la profondità ma mai il punto d'arrivo, mail nucleo generativo. Alessandro Fronterrè emerge la sua curiosità d'artista in questa immensità che si apre tra conscio e inconscio e naviga raccogliendo relitti, ricordi passati e futuri, bagliori non accora spenti o pronti per accendersi. I campi bidimensionali della sua pitto –fotografia mostrano un congelamento spazio-temporale che ha la sterilità formale del surrealismo e la trasparenza cristallina del romanticismo. Uno sguardo lirico, liquido e non fissativo tradisce la natura poetica di queste immagini che esistono tra la realtà fotografica della ragione e la sfuggente libertà figurativa dell'inconscio. Un viaggio, condannato a non finire mai perché essenza di ogni opposto, interessa l'artista sopra ogni cosa e tradisce un spirito giovane e "affamato" di verità o, meglio, di immensità.
Sono immersi nello stesso fluido gli indici, le scale, le strutture destrutturalizzate della realtà statistica nelle opere di Filippo Guicciardi, realtà sottoposta a costante misurazione che risulta sempre imprecisa, sempre spostata dalla metà perfetta con una differenza, piccola ma decisiva, del 0,01, quella della sezione aurea. Quest'ultima è ogni presente nell'mondo e invade ogni tentativo di perfezione matematica artificiale, permettendo l'immortalità estetica. L'artista intuisce questa essenza della natura e la insinua nelle forme trasparenti, regolari ma fluttuanti nei movimenti apparentemente rettilinei e unidirezionali dei fiumi e dei venti. Altrettanto ingannevole è la simmetria dell'impianto raffigurativo che frammenta, con la delicata incongruenza dei colori, l'ordinata corrispondenza delle forme. Poco meno del naturale, poco più dell'artificiale, questo linguaggio estetico esprime i calcoli della vita, mai regolari ma sempre esatti.
Poco importano i limiti dei contenitori cavi per Luca Tridente. Il fluido idrogeno della materia strabocca in paste dense e lente da ogni contorno più o meno tratteggiato sulla tela. Le forme sono approssimative, i movimenti ingannevoli o incerti, le atmosfere inesistenti. La tensione del viaggio tra gli opposti è svanita, è traslata in un candido navigare negli sfondi bianchi delle tele che diluiscono, lentamente ma costantemente, ogni loro abitante. L'artista si diverte con i semplici contrasti tra luce e oscurità, tra esistenza e assenza impastando, come un artefice arcano, le sue visioni razionali e irrazionali. Poco più che una sagoma, poco più che un accadimento lasciano il fruitore libero a completare, iniziare e finire i percorsi nelle tele di Tridente, che di suo pone il dubbio che implica infinite soluzioni tutte possibili ma forse tutte errate ….. rimane sempre il dubbio in chi guarda e in chi è guardato di non vedere il vero o di non vedere la vera idea che cela la materia fisica.
Denitza Nedkova
Presentazione critica a cura della dott.ssa:
Denitza Nedkova
Curatrice mostra:
Deborah Petroni
Durata mostra:
dal 11 - 23 novembre 2017
dal martedì al sabato dalle 11.00 alle 19.00 con orario continuato
Lunedì e domenica chiuso
Ingresso gratuito
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