in Via San Felice 18 - Bologna
È lieta di invitarvi
Sabato 06 maggio 2017
ore 18.00
All’ inaugurazione delle mostre personali di:
SAURO BENASSI
STEFANO GALLI
MAURO FASTELLI
La bellezza del male di Denitza Nedkova
La bellezza è bene o è male? È giusta o è sbagliata? È eterna o è sfuggevole? È oggi o è sempre? È Arte. Una piccola parte dell’interminabile esistenza della creatività. Sì, perche l’arte è sia bene che male, sia giusta che sbagliata, sia ora che sempre.
Volgiamo lo sguardo alle opere profonde e liquide di Sauro Benassi. L’immersione nel fluido amniotico della natura, tra batteri e aerobi, ci pare virtuale, irreale. Ma è solo la vita che Benassi osserva tramite la lente microscopica, presa in prestito dal mondo duro e disincantato della scienza. Eppure è assoluta poesia questa danza di unità morfofunzionali che costruiscono tutto l’universo. Guardarsi dentro con l’arte di Benassi assume un significato quanto letterale tanto letterario e ci permette di capire come la nostra immaginazione e il nostro corpo sono una cosa sola. L’artista, pertanto, assume la posizione del neuro esteta che comprende bene l’equivalenza tra anima e cuore, tra idea e cervello. Allora comprendiamo queste opere come il momento in cui l’immaginario diventa tangibile, l’attimo in cui esclamiamo “L’ho visto davvero!”.
La capacità esclusiva del creativo di modellare forme materiali e illusori è evidente anche nell’operato di Mauro Fastelli. Il costante movimento del fare tra più dimensioni e materiali aiuta l’artista ad esternare un viaggio intimo tra due opposti: il bello e il brutto, a luce e la sua assenza, la durezza inanimata e la morbidezza organica. Non ci riferiamo, però, al semplice contrasto tra oro e ferro, onnipresenti nelle opere di Fastelli, bensì alla conciliazione precaria di tensioni inevitabili, che rende l’esperienza estetica insieme armoniosa ed eccitante, pacata e aggressiva, reale e incredibile. Davanti alle sporgenze ferree, arrugginite e pungenti, il nostro corpo si allerta inconsciamente in atto difesa ma il nostro sguardo si concentra, consciamente, ad indagare il contenuto sotto strato. Chi fa arte, accettando di mediare tra conscio e inconscio, è obbligato a servirsi come della sostanza cosi dello spirito.
Dagli abissi di Benassi e dai silenzi di Fastelli ci desta il chiassoso neo suprematismo di Stefano Galli. In volo, sopra tutto e tutti, a ricogliere impressioni, colori e facce, quest’arte di reportage caricaturale provoca la nostra empatia dopaminergica. Non c’è tempo per temere. Siamo stravolti da personaggi, luoghi e momenti ad alta velocità, che sembrano non accorgersi della nostra presenza. L’opera di Galli sfida ogni riferimento spazio- temporale, ogni definizione stilistica ed è concentrata sull’ottenimento di una coinvolgenza immediata e sconcertante del fruitore che, in effetti, rimane stravolto dalle scene di questo gaming pittorico. Ma non si tratta di un gioco e noi non ce ne accorgiamo come dietro la nostra attenzione e il nostro sorriso si cela una riflessione profonda e malinconica su un mondo, più crudele e disumano che mai. Come in un videogioco, partecipiamo e ci divertiamo per non vedere e non far parte di ciò veramente siamo e che abbiamo costruito o distrutto, sperando di diventare cechi per il reale, vedendo solo il virtuale. Ma la bellezza del male è sempre una bellezza che non può prescindere dal bene.
Presentazione critica a cura della:
Dott.ssa Denitza Nedkova
Curatrice mostra:
Deborah Petroni
Durata mostra:
dal 06- 18 maggio 2017
dal martedì al sabato dalle 11.00 alle 19.00 con orario continuato
Lunedì e domenica chiuso
Ingresso gratuito
Info e contatti:
Mail: info@wikiarte.com
Sito: www.wikiarte.com
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