in Via San Felice 18 - Bologna
È lieta di invitarvi
Sabato 29 ottobre 2016
ore 18.00
All’ inaugurazione delle mostre personali di:
DUCCIO DI MONTE
FRANCESCA GUARISO
MARINA BERRA
DUCCIO DI MONTE
L'esuberanza e l'eterogeneità creative costruiscono un immaginario visivo complesso e stratificato, un continuato fare ed assemblare sé stesso che agisce come un megafono ottico, un crescendo di evoluzioni dalla portata eversiva quanto mai icastica ed incisiva.
Il comporsi artistico di Duccio Di Monte pare costituirsi come un inesausto interrogarsi sullo statuto dell'immagine, sulla veracità della presenza tra la realtà e la sua percezione: intervenendo sull'opera con montaggi e rimontaggi quasi programmatici, manipolando ed interpretando il testo visivo, ne riformula costantemente premesse, principi e chiavi di lettura, restituendo al quadro l'arbitrio assoluto di parametri che non sfuggono alla sua propria logica interna.
L'opera si configura come un frammento spaziale ad un tempo stabile e in movimento, un lacerto di memoria in cui l'accumulo, lo strappo, la destrutturazione e parcellizzazione delle forme siano funzionali al racconto di sé, della propria origine e del proprio divenire.
I dipinti, i decollages, gli assemblaggi, le installazioni di Di Monte sono gli ingranaggi di una macchina complessa e dinamica, elementi caratterizzanti un affresco visivo sconfinato, un succedersi di accadimenti consequenziale e – nel medesimo tempo – immanente, smembrato, combattuto, dilaniato e raccolto, riconsegnato all'infinito.
FRANCESCA GUARISO
Linee morbide e sinuose seguono le curve e i contorni di figure ritagliate nella leggerezza dell'inciampo, del capitombolo, nell'infinita eleganza della baccellerìa esibita.
L'universo iconografico di Francesca Guariso riconduce ad un immaginario femminino ancestrale, archetipico, connotazioni non contingenti ma connaturate nell'idea e nell'essenza stessa della donna: così i dettagli scompaiono e quella sacralità di dea madre, di fertilità feconda e opima, viene restituita attraverso pochi tratti che aspirano alla grazia, alla raffinatezza di un pudore sorpreso, alla levità in cui la pesantezza sia un ricordo di forma, pura immagine mentale.
Nelle proprie girandole circensi le figure compiono arabeschi d'intesa con la vaporosa dolcezza del soffio che le trascina, giocando con le burle di una malinconia divertita, quell'allegra felicità di dolce e pacata inquietudine.
MARINA BERRA
La pittura è sostanziale, intensa, a volte impenetrabile nel suo trasparente spessore, estesa nella materia indicibile di una fusione rovente o nel freddo fremito immobile ed agitato di una visione inestricabile.
Così tra i confini del quadro Marina Berra intrattiene un rapporto con l'infinitamente grande, un'ipotesi di vastità saldamente radicata nelle pieghe di un magma costantemente ed inesauribilmente in evoluzione, stravolgimento e rivoluzione.
Sia nei toni ferruginosi e terragni, nei rossi bruciati e cinabro, sia nelle immagini in cui è uno specchio cilestrino a declinare le proprie variabili cromatiche e dinamiche, fondante è la ricerca di una terza dimensione pittorica, un movimento fisico e visivo in cui riconoscere l'eterogeneità del figurabile, la consistenza fantasmatica nelle leggi della cosmogonia che gli è propria.
Testi critici di Alberto Gross
Presentazione critica a cura di:
Alberto Gross
Curatrice mostra:
Deborah Petroni
Sponsorizzata e pubblicizzata da:
www.ilpensieroartistico.eu
www.paolobalsamo.it
Durata mostra:
dal 29 ottobre - 10 novembre 2016
dal martedì al sabato dalle 11.00 alle 19.00 con orario continuato
Lunedì e domenica chiuso
Ingresso gratuito
Info e contatti:
Mail: info@wikiarte.com
Sito: www.wikiarte.com
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