a cura di martina cavallarin
17_22 aprile 2012
Opening: 16 aprile 2012, ore 18:30
Chiostro Legnaia – Università degli Studi di Milano, Via Festa del Perdono 7
Dal 17 al 22 aprile, all'interno del Chiostro Legnaia dell'Università statale di Milano e in occasione della mostra collettiva INFRACHIOSTRI, l'artista Bios Vincent presenta SPECIE BANDIERA: lavoro di potenza ed effetto che coinvolge in un rapporto quasi obbligato il pubblico. Sei elefanti di grandi dimensioni, realizzati interamente ad incastro, si relazionano con il luogo e con l'ospite invitando alla riflessione e alla presa di coscienza sulle odierne questioni ambientali e sociali. Significativa in questo senso la scelta dell'artista di aver fatto uso come materiale di costruzione per i suoi elefanti di pannelli termoisolanti per l'edilizia.
Attraverso la figura dell'elefante, testimone solenne del mondo, Bios Vincent rappresenta i continenti e le loro relazioni aprendo l'individuo a tematiche universali da assumere consapevolmente nella propria singolarità. Nel rapporto con l'opera vi è quindi in gioco una scelta sul mondo e il suo destino. Durante i giorni della mostra una performance continua di Bios Vincent trasformerà gli elefanti, rendendo sempre più forte il loro messaggio.
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SPECIE BANDIERA
di martina cavallarin
Se l’arte contemporanea tiene sempre aperta una domanda - quella che riguarda l’uomo, la sua esistenza, i suoi dubbi – certamente oggi il rapporto con il territorio, la terra, il futuro del pianeta e la sua vivibilità sono contenuti in essa e intrinsecamente le appartengono.
A volte l’arte stessa può contribuire ad alleviare la modernità dai pesi che si è imposta come bellezza, identità, verità e significato. Occorre ripudiare le convenzioni e scandagliare per frammenti il binomio mondo-realtà. Il lavoro dell’artista che indaga quindi la dimensione del sociale, i problemi dell’eco-sotenibilità, delle bio-diversità non può avere la vocazione del patteggiamento e pareggiamento tra ideologia e verità, ma mediante un’immersione riflessiva deve ambire a raggiungere le discrepanze tra i comportamenti e dare voce a grida soffocate. E' necessario intensificare il movimento e incrementare l’energia con un’opera che vive dei rapporti tra artista e spettatore attraverso un luogo d’accoglienza finalizzato all’affioramento dei significati del mondo.
In questo primo scorcio di millennio la sola possibile visione è il virus delle contaminazioni. L’arte contemporanea in questa infezione propositiva si specchia trasversalmente, arricchita da interdisciplinarietà e metalinguaggi che fino allo scorso millennio non si ponevano in contatto con il mondo oggettivo. Ora invece la conseguenza è un’oscillazione psicologica che deve rendere più naturale la pratica del presente tramite il raccordo di un idioma e un atteggiamento fortemente aperto nei confronti del vivere civile. Allora la contingente urgenza del quotidiano propone una nuova sensibilità figurativa e concettuale anche attraverso un uso di materiali che vengono dal riciclo, dal biologico, da un innesto sano tra naturale e artificiale. Allora nella necessità di un vivere migliore intenti precisi e gesti energetici germinanti dalla pratica artistica possono restituire vigore, senso e uno spessore contemporaneo per un’arte più consapevole e più aderente all’esistenza dell’uomo e del pianeta che lo ospita. In una naturale tendenza all’entropia la capacità risiede ora nella rielaborazione dei codici in una chiave di complessità che si rivela in una trasversale consapevolezza per ritrovare bellezza e lentezza in un ambiente complesso di sperimentazioni e proposte. Le grandi sculture installative di Bios amplificano l’allarme e ingaggiano una lotta all’insensibilità assumendo in tale contesto un valore terapeutico e aiutando a “massaggiare il muscolo atrofizzato della coscienza collettiva.”
Ogni società civile si dovrebbe esporre al dovere del dubbio. Il dovere del dubbio è sottoposto al quesito dell’arte per sperimentare la libertà di nuove soluzioni e differenti conclusioni. Racconta Sant’Agostino a proposito di un pirata catturato da Alessandro Magno: A. M.: "Come osi tu creare scompiglio in tutto il mondo?". Gli risponde il pirata "Poiché io lo faccio con una sola piccola nave, mi chiamano malfattore; mentre tu, che lo fai con una grande flotta, sei chiamato imperatore".
LIDEA
Libere Iniziative Di Esposizioni Alternative
presenta
Bios Vincent | SPECIE BANDIERA
a cura di martina cavallarin
17_22 aprile 2012 | mostra collettiva INFRACHIOSTRI
orario 18:30_21:00 | Chiostro Legnaia
Università degli Studi di Milano, Via Festa del Perdono 7
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Le Opere sono realizzate in GEMATHERM, gentilmente fornito da Sirap Insulation
www.sirapgroup.com
Si ringrazia:
Molteni & C
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