LE MEDUSE
Mostre, Milano, 05 May 2010
SPAZIO NONO 1, Fabbrica del Vapore, via Procaccini 4 Milano

mercoledi 5 maggio ore 19,00

Dal 6 al 26 maggio 2010 si terrà presso la Fabbrica del Vapore la mostra Le Meduse, a cura di Vera Agosti, con il patrocinio e il contributo del comune di Milano.



La collettiva sancisce la nascita di un nuovo movimento artistico, Le Meduse, che parte da una presa di coscienza e da una riflessione su una tendenza diffusa nell'arte giovanile contemporanea, ovvero l'attenzione verso l'attualità e il sociale, rappresentati tramite una figurazione ricercata, frutto di un nuovo contemporaneo classicismo.
Il gruppo è composto da cinque giovani, dai venticinque ai trentadue anni, da poco diplomati all'Accademia o che si stanno facendo conoscere nel panorama artistico italiano: ANDREA RIGA, MAURIZIO CARIATI, ANNA MADIA, LORENZO MANENTI, JAYA COZZANI. Questi ragazzi vivono e frequentano Milano come centro artistico per eccellenza, ma provengono da diverse regioni. Sono idealmente guidati da una figura di riferimento, GIOVANNI CERRI, sorta di padre spirituale che appartiene a un'altra generazione e ha già raggiunto la notorietà.
Gli artisti hanno firmato il manifesto programmatico del movimento, in cui sono elencati per punti gli obiettivi e le finalità che si sono prefissati, nonchè i tratti essenziali della loro poetica:



LE MEDUSE



Viaggiano leggere nel mare, voluttuose e splendenti, trine marinare di rara e indiscussa bellezza. Solitarie a volte, come prime donne, in branco tal altre, in un vorticare di movimenti, solo apparentemente meravigliosi, delicati… e crudeli loro malgrado, capaci di far male secondo un modello preordinato dalla loro intrinseca natura. Irritanti, brucianti… trasmettono enzimi che provocano una sorta di allucinazione, una visione onirica che stupisce e sconvolge. E’ la forza del veleno, dell’amalgama tossico che disturba e distrugge. Anche l’arte, con la bellezza e la potenza dell’ispirazione, cattura, affascina, ammalia ed emoziona. Può far male, suo malgrado, per necessità, come le meduse.
C’è un segreto oscuro che vive nelle persone, nelle cose e nei fatti della politica, dell’economia e dell’attualità, un mistero negativo per quanto affascinante e coinvolgente, che la società indaga in modo superficiale. Si tende a velare, nascondere, dimenticare, e l’oblio inghiotte talvolta l’illuminazione di chi sa o ha saputo cogliere le istanze più profonde degli accadimenti. E’ questo mistero che commuove gli artisti ispirando le loro anime e conseguentemente le loro opere. L’arte diventa sofferenza e disagio collettivo, espressione di un dolore universale che si fa unico e personale nella tecnica e nella realizzazione. La realtà si trasfigura costretta dall’arte a mostrare la sua intimità più umana, più complessa e in ultima analisi più vera.
In assoluta libertà, gli artisti si rivolgono al passato glorioso dell’arte (la tecnica) per interpretare ed esprimere il presente (l’opera), nella speranza che il futuro, anche attraverso la suggestione delle loro performance, diventi migliore e si trasformi in autentica speranza (la coscienza). In questo senso essi attraversano il tempo alla ricerca dell’immortalità artistica.

1. Gli artisti de Le Meduse sono giovani esasperati dai mali della società moderna: crimini, violenza _fisica, domestica, psicologica_ droga, emarginazione, solitudine e a questi rispondono con le loro opere testimonianza.

2. Le Meduse sono attenti ai media che raccontano il male moderno, bombardandoci di fatti di cronaca inquietanti a cui siamo ormai assuefatti.

3. Con i loro lavori, le Meduse vogliono essere “urticanti”: lasciare il segno, sensibilizzare il pubblico, smuovere le coscienze, sconvolgere gli spettatori.

4. Le Meduse amano la figurazione, un senso del classico tutto italiano, ma sono aperti al moderno, con tocchi e dettagli di una nuova ricerca.

5. Il soggetto non è più un pretesto della resa artistica, ma il cuore di un disagio profondamente sentito e condiviso.

6. Il colore è una componente fondamentale, anche quando è opaco e malato, mantiene un carattere di intensa suggestione.

7. Nella loro denuncia, le Meduse conservano un punto di vista squisitamente soggettivo, un desiderio di bellezza e poesia, anche nella tristezza del brutto e del grottesco.

8. Le Meduse si interrogano sul nichilismo e credono nel recupero dei valori dell’uomo.

9. Le Meduse, pur riconoscendo affinità nei soggetti e nei temi trattati, non si sentono eredi del realismo sociale, del neorealismo, delle correnti espressionistiche, ma sono interpreti di una sensibilità contemporanea e attuale.

10. Le Meduse vogliono far emergere l’anima nera che si agita negli uomini determinando le loro azioni e le loro responsabilità.

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