MOSTRA :
“Lo Sguardo Interiore - Die Innere Sicht - The Inner View"
Mostra collettiva di video, fotografia, scultura, pittura
AUTORI :
Dieter Allmaras, Ingolf Anschütz, Michael Feldpausch, Katharina Frank, Sergej Fuchs, Sabine Göpfert, Anno Mathias Henke, Annegrete Henke-Reinarz, Ingrid Kaftan, Johanna Krämer, Lisa Kreuziger, Elisabeth Sabo
RASSEGNA :
"ARTI VISIVE, RESE VISIBILI" - 11^ EDIZIONE 2013
PROGETTO :
"Arte per la Ricerca" a sostegno della campagna "Libera la ricerca sulla CCSVI e sulla SM!"
COORGANIZZAZIONE :
ARS.CREATIV@ ASSOCIAZIONE CULTURALE, TEATRO ARTE E SPETTACOLO S.C.A.R.L.
ASSOCIAZIONE CCSVI NELLA S.M. ONLUS
PATROCINIO :
COMUNE DI BOLOGNA
SEDE :
SALA CELESTE- VIA CASTIGLIONE N.41 – BOLOGNA
PERIODO :
27 GENNAIO - 09 FEBBRAIO 2013
ORARIO :
18,00 / 19,00 (no sabato e festivi)
BIGLIETTO :
INGRESSO GRATUITO
INAUGURAZIONE :
DOMENICA 27 GENNAIO 2013 H.18,00
in occasione del Giorno della Memoria
INFO :
CELL. 392.6661199
WEB-INFO :
www.teatroartespettacolo.com -
www.arteperlaricerca.eu -
www.ccsvi-sm.org -
www.ars-creativa.it -
www.ccsvi-sm.info
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“ LO SGUARDO INTERIORE “
Si inaugura presso la Sala Celeste a Bologna il 27 gennaio 2013, giorno del 68° anniversario della Liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, una mostra notevolissima che raccoglie 12 artisti tedeschi, appartenenti a diverse generazioni.
Tre generazioni vissute all'ombra della distruzione totale, della perdita di ogni punto di riferimento, della disintegrazione di qualsiasi valore ordinario e della fine della ragione.
Un insieme di sacrifici, sofferenze e colpe inaudite, che rappresenta un peso inimmaginabile e che ha il suo culmine nella visione programmatica dello sterminio di massa e nel lancio della bomba termonucleare.
L'Olocausto. La follia.
Tre generazioni sacrificate sugli altari del potere, della supremazia razziale, della visione nazionalistica e del predominio di una cultura sulle altre.
Vite stroncate che lastricano un percorso di autodistruzione durato per gran parte del XX° secolo e che si perdono in una spirale di megalomania e di fede ferrea nella violenza.
Nonni, figli e nipoti.
Nonni carnefici e vittime.
Figli bambini che hanno visto il loro mondo d'infanzia frantumarsi in un'apocalisse di guerra e deportazione e che portano sulle loro fragili spalle di sopravvissuti, il fardello del proprio vissuto e il peso di quello altrui.
Sono quei figli che ritroviamo nel neoliberalismo dei decenni successivi, protagonisti non di una guerra mondiale ma di un'apocalisse monetaria planetaria, proiettati in un'eterna ripetizione post-traumatica e psico-storica dell'apocalisse subita con mezzi diversi.
Poi ci sono i nipoti, ambiziosi e dinamici.
Eserciti di economisti aziendali, avvocati, brookers, bancari e manager; attori leali in una guerra monetaria permanente ad oltranza, per il raggiungimento dell' “Endsieg”, della vittoria finale, globale.
Combattono in un ambiente lavorativo in cui ormai regna in modo incontrastata la paura.
La paura dell'imboscata, dell'insicurezza, della minaccia perpetua. In tale ambito il commettere errori, lo sbagliare, l'essere deboli porta all'annientamento, così come la disubbidienza e la minima esitazione.
Esperienze identiche al vissuto emotivo dei partecipanti a combattimenti in guerra...
La mostra “The Inner View”, “Die innere Sicht” cioè, “ Lo sguardo interiore” raccoglie 12 artisti di due delle tre summenzionate generazioni; artisti residenti in Germania ma non necessariamente tedeschi.
Sono presenti russi, ungheresi, rumeni e tedeschi.
Li lega la circostanza di essere appartenenti o alla generazione dei “Kriegskinder” (dei bambini della guerra), o a quella dei “Kriegsenkel” (dei nipoti della guerra).
Tutti, a loro modo, portatori del fardello altrui, della vittima o del carnefice (spesso di entrambi).
“The Inner View” (lo sguardo interiore) intende ricercare - grazie ad una introspezione dei singoli artisti - un linguaggio in grado di proiettare un discorso transgenerazionale di sofferenze e colpe sul vivere presente.
Tenta di farci interrogare sull'esistenza di possibili e riconoscibili schemi contemporanei, simili a quelli del passato.
Gli artisti tedeschi in mostra a Bologna tentano - dopo tanti lutti, dopo tante accuse e recriminazioni intergenerazionali - di cercare e di trovare loro stessi.
Cercano di avvicinarsi all'inconcepibile senza sottovalutarlo, senza sottostimare la potenzialità delle sue azioni e degli effetti che esso provoca e soprattutto senza negare che esso sia potenzialmente in grado di influenzare la situazione presente.
Lo sguardo interiore è rivolto verso le vittime alle quali sono dovuti il rispetto, la responsabilità, la memoria.
Anno Matthias Henke.
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Artisti per l'Associazione CCSVI nella Sclerosi Multipla Onlus
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Per maggiori informazioni:
tas.piccolascarl@tiscali.it
ars.creativ@tiscali.it
www.ars-creativa.it
www.teatroartespettacolo.com
392.6661199
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