Così risulta impossibile definire se le figure del secolo scorso, tratte da vecchie fotografie, con le quali Simone Boscolo popola le sue opere, affiorino sulle onde della Memoria o stiano piuttosto sprofondando negli abissi dell’Oblio. E le epifanie di alberi scheletrici e stilizzati di Gaetano Fiore sono manifestazioni del Reale o deliri del Sogno? E nei quadri di Stefano Accorsi è la luce (dell’anima) a farsi largo nella tenebra di denso colore vibrante o viceversa è la tenebra ad inghiottire la luce? E i fumetti cancellati di Stramacchia rappresentano l’apoteosi della cultura pop o la sua dissoluzione?
La memoria e l’oblio, la presenza e l’assenza, il tutto e il nulla: questa mostra danza sul filo invisibile (e indissolubile) che lega questi opposti e forse finisce per suggerire che, in realtà, gli opposti non solo rappresentano due risvolti della stessa medaglia, ma forse, addirittura, sono la stessa cosa.
Essere o non essere? Entrambe le cose. Contemporaneamente.
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