WALDEN, Andrea Paganini
Mostre, Modena, Sassuolo, 09 April 2011
GLI ALIENI
Andrea Paganini rivisita la tradizione medievale dei bestiari, nei quali la natura umana viene indagata tramite uno dei suoi presunti opposti. Creatura aliena, eppure omologa all’uomo in modi trasversali e maniere inconfessabili, l’animale è da sempre stato uno dei temi prediletti della storia dell’arte, fin dall’alba del Paleolitico. La tecnica di matrice informale di Paganini sintetizza i soggetti in tocchi rapidissimi, ascrivendoli alla materia, alla forza tellurica della natura. Perché gli animali selvaggi sono veloci, e vivono nascosti. Quando si mostrano all’uomo, lo fanno solo per pochi attimi, e subito dopo scompaiono. L’esecuzione impetuosa rende la rapidità di queste epifanie.
Il riccio, animale ambivalente, da un lato tenero orsetto, dall’altro scudo corazzato, diventa l’emblema della resistenza passiva. Tutte le mitologie che riguardano il cane lo rappresentano come emissario del mondo dei morti, che accompagna il suo compagno umano nell’aldilà. La lepre è un altro animale ctonio, legato al mondo invisibile, alla luna, e del rinnovamento costante della natura. Un tronco verniciato di bianco si trasforma in dragone, rappresentazione sublimata della più grande paura di ciascuno. La medusa, bellissima e velenosa, viene resa con spruzzi di un colore colloso, aranciato, che vanno a comporre la rosa dei suoi tentacoli urticanti. Nonostante la sua velocità, quando un rinoceronte è in pericolo, non si dà mai alla fuga, ma attacca frontalmente il nemico. Nell’arte dell’Estremo Oriente, la scimmia è simbolo di ironico distacco, di contemplazione della pseudo-saggezza degli uomini. Questa è la tradizione in cui Paganini sembra inserirsi, mediante un primissimo piano degli occhi dell’animale, che guardano dritto lo spettatore. L’elefante è emblema di potere regale, stabilità, conoscenza divina. Il dio indiano Ganesh, campione della capacità di conciliare la dolcezza con la forza e di distinguere ciò che è reale e ciò che non lo è, ha la testa elefantina.
Strategie di difesa e di attacco, amori che vanno oltre la morte, coraggio ed astuzia, bellezza, velocità, paura, predazione, rinascita, gli animali di Paganini diventano come un prisma cangiante, per fare da specchio all’uomo.

Luiza Samanda Turrini

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