Mostre, Modena, 08 March 2013
Mostra personale di stella (Stefania Gagliano) __ Difettata
Performance di Gudrun De Chirico __ A caccia di Kurt
Happening queer __ Sex Drags and Rock ‘n’ Roll

A cura di Luiza Samanda Turrini
Ambienti sonori TMN


8 marzo 213, ore 19.30, fino al 6 aprile 2013
Cayce’s Lab, via Carteria 26/a
Tutti i pomeriggi escluso giovedì e domenica, 16-19, mercoledì 15-18, venerdì fino alle 21


Per l’otto marzo 2013 Cayce’s Lab non ne vuole sapere né dell’indagine sul corpo femminile, né delle collettive di “artiste donne”. Basta. È tempo di espandersi in orizzonti transgender, e di divertirsi un po’ a confondere i codici. Sex Drags and Rock ‘n’ Roll è una performance di operatori artistici trasformati in drag queens e drag kings dallo spirito fortemente punk rock. Come prologo, avremo A caccia di Kurt, un’azione della performer Gudrun De Chirico, che già per la seconda volta naviga per noi nelle limacciose acque del grunge (forse perché assomiglia come una goccia d’acqua a Mister Cobain?) Mischiando la favola di Cappuccetto Rosso alle litanie sulle armi di Full Metal Jacket, Gudrun De Chirico compone una delicata ed inquietante lirica sulla sparizione dell’ultima vera icona del rock. A seguire ci sarà la versione buona di Courtney Love. E poi, subito dopo, Nick Cave, Patti Smith, David Bowie ed Amy Winehouse.
Ma soprattutto ci sarà Difettata, la mostra personale di stella (Stefania Gagliano). stella rappresenta le figure del desiderio, usando un supporto profondamente camp, i bianchi centrini di plastica usati di solito come sotto-torte, per veicolare un’idea di leziosità preziosa, di leggiadria, ma anche di qualcosa di finto, artificiale, kitsch. In mezzo a questi merletti di plastica vengono rappresentati gli organi sessuali, la sezione della cavità vaginale e di quella anale. Il risultato non è per nulla scabroso, ma delicato come pizzi fiamminghi. Gagliano evidenzia il nocciolo dell’iconografia gay, che si fonda nell’abbattimento di tutti i dualismi, maschio/femmina, euforia/malinconia, eros/morte, contaminandolo con una visione privata e diagonale, per descrivere una sessualità fluida, in cui le identità sono continuamente ridefinite dalla relazione con ciò che è altro da sè.
Il crossdressig maschile/femminile è sempre stato legato alla teatralità. Dagli attori greci abbigliati in coturni e maschere femminili, ai castrati del Settecento vestiti di piume e ori come i cantanti glam, a Sarah Bernhardt che interpretava Amleto, al foglio di via per aver portato abiti da uomo che il sindaco di Berlino diede a Marlene Dietrich, fino ad arrivare ai New York Dolls, a Marilyn Manson e a Genesis P-Orridge, il palcoscenico è sempre stato il luogo privilegiato della trasgressione. Per l’otto marzo Cayce’s Lab si trasforma in ribalta per trasgredire la legge del dualismo dei sessi. Auspicando che il rituale propiziatorio non rimanga circoscritto ad una sola giornata, ma porti finalmente ad una rivoluzione permanente.

Per l’otto marzo 2013 Cayce’s Lab non ne vuole sapere né dell’indagine sul corpo femminile, né delle collettive di “artiste donne”. Basta. È tempo di espandersi in orizzonti transgender, e di divertirsi un po’ a confondere i codici. Sex Drags and Rock ‘n’ Roll è una performance di operatori artistici trasformati in drag queens e drag kings dallo spirito fortemente punk rock. Come prologo, avremo A caccia di Kurt, un’azione della performer Gudrun De Chirico, che già per la seconda volta naviga per noi nelle limacciose acque del grunge (forse perché assomiglia come una goccia d’acqua a Mister Cobain?) Mischiando la favola di Cappuccetto Rosso alle litanie sulle armi di Full Metal Jacket, Gudrun De Chirico compone una delicata ed inquietante lirica sulla sparizione dell’ultima vera icona del rock. A seguire ci sarà la versione buona di Courtney Love. E poi, subito dopo, Nick Cave, Patti Smith, David Bowie ed Amy Winehouse.
Ma soprattutto ci sarà Difettata, la mostra personale di stella (Stefania Gagliano). stella rappresenta le figure del desiderio, usando un supporto profondamente camp, i bianchi centrini di plastica usati di solito come sotto-torte, per veicolare un’idea di leziosità preziosa, di leggiadria, ma anche di qualcosa di finto, artificiale, kitsch. In mezzo a questi merletti di plastica vengono rappresentati gli organi sessuali, la sezione della cavità vaginale e di quella anale. Il risultato non è per nulla scabroso, ma delicato come pizzi fiamminghi. Gagliano evidenzia il nocciolo dell’iconografia gay, che si fonda nell’abbattimento di tutti i dualismi, maschio/femmina, euforia/malinconia, eros/morte, contaminandolo con una visione privata e diagonale, per descrivere una sessualità fluida, in cui le identità sono continuamente ridefinite dalla relazione con ciò che è altro da sè.
Il crossdressig maschile/femminile è sempre stato legato alla teatralità. Dagli attori greci abbigliati in coturni e maschere femminili, ai castrati del Settecento vestiti di piume e ori come i cantanti glam, a Sarah Bernhardt che interpretava Amleto, al foglio di via per aver portato abiti da uomo che il sindaco di Berlino diede a Marlene Dietrich, fino ad arrivare ai New York Dolls, a Marilyn Manson e a Genesis P-Orridge, il palcoscenico è sempre stato il luogo privilegiato della trasgressione. Per l’otto marzo Cayce’s Lab si trasforma in ribalta per trasgredire la legge del dualismo dei sessi. Auspicando che il rituale propiziatorio non rimanga circoscritto ad una sola giornata, ma porti finalmente ad una rivoluzione permanente.

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