inaugurazione: giovedì 22 settembre 2011, ore 18:30
l’evento verrà filmato e trasmesso da Francesco Barbieri ; fotografie di Nicola Righetti
Il Nudo è uno dei temi non solo della storia dell’arte ma dell’intera umanità, modello iconografico in cui si fondono i valori etici ed estetici di ciascuna epoca.R32;Con la “riscoperta” del corpo umano propria del XV secolo, il nudo si caricò di nuovi significati evocativi del mondo classico e primigenio nonchè allusivi a valori allegorici, letterari, filosofici ed erotici. Nel XX secolo, l’indebolimento del ruolo del nudo come messaggero ideale ha portato all’interpretazione del corpo come tabù, a salvaguardia di una certa integrità sociale. Tuttavia con l’avvento della modernità tali regole sono state trasgredite a favore di una più libera riflessione artistica e filosofica: da soggetto-R08;oggetto, centrale nelle ricerche delle avanguardie storiche, il corpo nudo è diventato luogo identitario in relazione ad una società in perenne metamorfosi.
Le opere in mostra offrono approcci contemporanei profondamente diversi tra loro, sottolineando in questo modo le molteplici sfaccettature di questo genere artistico.R32;Il colore e il segno sono protagonisti delle tele di Emanuela Volpe e Renata Ferrari che nonostante quest’assonanza formale, mantengono una propria identità stilistica. Se nei lavori di Renata Ferrari è possibile percepire un’atmosfera chiara e distesa, scaturita dalla linea sinuosa del segno e dai colori gioiosi che descrivono i corpi e l’ambiente circostante, i nudi di Emanuela Volpe spiccano da sfondi scuri proiettandosi verso lo spettatore; in Grande Rosso il corpo assume toni monumentali e il segno si fa maggiormente stilizzato ed evocatore di tratti tribali.
Un accento drammatico caratterizza invece le carte di Liana Ghucasyan; l’artista armena non mette in scena solo corpi bensì vere e proprie anime. Le protagoniste sono donne violate, in fuga, disilluse, descritte da forti contrasti cromatici e da un nervoso segno nero, termini per esprimere in un turbinio caotico il pathos che solo l’unione di carne e spirito può creare.R32;Ecco che dall’acuto di Liana Ghucasyan si passa alla dimensione leggera dei corpi sospesi di Alessandro Del Pero. Non si tratta di corpi femminili come da tradizione, ma di corpi maschili, “quasi” nudi. In un’atmosfera metafisica la narrazione si sviluppa sulla superficie della tela, dove l’artista va alla ricerca dello spessore della pelle in contrasto con il colore pieno del fondo. I personaggi di Del Pero indossano tutti mutande e calzini: ironia nei confronti del nudo canonico, del genere aulico ed accademico ma anche accento sarcastico circa il disagio verso l’omologazione, la vergogna di “mettersi a nudo” che porta al chiudersi in se stessi, a cercare un rifugio, nascondendosi. La posizione fetale di queste figure silenziose ci induce alla più ampia riflessione intorno all’identità umana.
Chiudono la mostra le tele di Silvana Spennati in cui i corpi ripresi in pose classiche ed accademiche entrano in relazione cromatica e timbrica con le composizioni di colori primari dello sfondo.
Giorgia Berra
Cenni biograficiR32;Alessandro Del Pero (Bolzano, 1979), si laurea in architettura all’Università di Firenze, ha partecipato a mostre collettive e personali in Italia e all’estero, finalista di importanti Premi artistici come il Premio Arte Laguna di Venezia.R32;Renata Ferrari (Milano, 1960), consegue il diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera, membro fondatore del gruppo ARTEMISIA, ha partecipato a numerose mostre collettive in Italia, vive e lavora a Milano dove insegna discipline pittoriche presso il Liceo Artistico U.Boccioni. Liana Ghucasyan (Magdeburgo nel 1986), si diploma in Pittura presso la Scuola di Belle Arti di Cambarak (Armenia) e presso il Collegio di Belle Arti di P. Terlemezyan città Jerevan (Armenia). Dal 2008 frequenta l’indirizzo in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Partecipa a numerose mostre collettive in Italia e all’estero, vincitrice di numerosi premi, tra gli ultimi, il Premio di pittura Paolo Parati di Milano (2011). Emanuela Volpe (Milano), diplomata in Pittura all’Accademia di belle arti di Brera, fondatrice del gruppo ARTEMISIA, ha curato per due anni una rubrica radiofonica settimanale dedicata all’arte e al colore; partecipa a numerose mostre collettive in Italia, insegna discipline pittoriche al liceo Liceo Artistico U.Boccioni.R32;Silvana Spennati (Milano, 1963), si qualifica come Assistente Grafico presso l’Istituto Riccardo Bouer di Milano. Ha lavorato presso diversi studi di grafica sia a Roma che a Milano, città in cui svolge la sua attività artistica. Fa parte degli artisti soci del Museo della Permanente di Milano.
Fino al 30 Settembre 2011, dal lunedì al venerdì, ore 15-R08;18 (ingresso libero su appuntamento)
dal lunedì al venerdì, ore 15-18 (ingresso libero su appuntamento) Garibaldi 2 Milano
Tel. +39-02-862861, +39-3472700757 . www.spaziotaccori.com
email: info@spaziotaccori.com
Commenti 6
Inserisci commento