In allegato la locandina della mostra
Genere: Personale
Titolo: Flussi. Le forme dell’acqua
A cura: Antonietta Campilongo e Nicoletta Trasi
Artista: Antonella Catini
Periodo: dal 27 marzo al 9 aprile 2011
Sede: MUSEO DEL TEVERE
Riserva Naturale Regionale di Nazzano Tevere - Farfa
Indirizzo: Piazza Regina Elena
Città: Nazzano
Vernissage: domenica 27 marzo ore 18.00 11.00 - 13.00 / 15.00 - 19,30
Orario di apertura - dal martedì al venerdì ore 10.00 - 13.00 sabato e domenica 10.00 - 15.00
Ingresso: libero
Organizzazione e ufficio stampa: N E W O R L D ART Idee e progetti per un mondo sostenibile
info:
http://www.museodelfiume.com
http://www.nwart.it
Tel. 333 2706927
Flussi. Le forme dell’acqua
Opere che ci parlano della natura, dei paesaggi - sia liquidi che solidi – che sono il nostro orizzonte quotidiano; che sono il quadro di vita della maggior parte degli uomini. Siamo da essi circondati e in essi siamo immersi. L’apparenza attuale dei nostri paesaggi si è forgiata senza dubbio attraverso rapidi mutamenti dovuti alla crescente antropizzazione. Queste tracce dei cambiamenti sono presenti nelle opere di Antonella Catini che ci parlano di uno dei quattro elementi della Natura: l’acqua.
Opere che ci raccontano a volte una natura antropizzata, alterata, dove sull’azzurro dell’acqua prevale il nero dell’inquinato, dove di acqua pura ne è rimasta ben poca… A volte invece ci raccontano paesaggi bucolici come le paludi intatte in cui flora e fauna si confondono con l’acqua stessa. Le sue visioni sono fatte di densità, sovrapposizioni, colori forti ed esprimono disorientamento: un collage fatto di campi di colore, anziché di frammenti di stoffa o di carta, caratterizza le pitture della Catini. Perdita di regole e di orizzonti, ma tutti questi dati preoccupanti sono interpretati quasi sempre con una nota di ottimismo data dai colori accesi e molteplici.
Colore dunque. Ma anche dinamismo, flussi, correnti, vortici…
Non un’acqua ferma e stagnante, bensì un’acqua che scorre: il movimento e l’azione prevalgono.
Come i futuristi, anche Antonella Catini fa in qualche modo l’elogio della frenesia e del dinamismo, e come loro, con ottimismo e slancio e senza disperazione.
Opere che ci fanno riflettere infine sulle condizioni del contesto in cui viviamo e che dunque ci svelano, in qualche modo, gli strati più nascosti, quasi invisibili, delle nostre città, dei nostri paesaggi, delle nostre realtà.
Nicoletta Trasi
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