VESSEL TRACES
Mostre, Lecce, 18 June 2011
Unica nel suo genere, intrigante per la realta' scelta ovvero una chiesa in stile barocco San Giovanni di Dio (Le) si terra' la doppia personale prima in Italia di due artisti statunistesi: Joshua Gagler e Joseph Cohen dal titolo "Vessel Traces" dal 18-28 giugno 2011. Tutto questo nasce e si esplica dall'idea avuta da Erick Weick e da Alek Von Bargen attraverso la Fondazione MIRA (Martignano International Residency for Artists).
Assai interessante constatare che in ambito italiano, magari ancora in piccoli contesti, coesistono situazioni, relazioni, consolidamenti artistici, volti a coinvolgere per lo stesso fine svariati ambiti. E' quello proprio che si evince dalla mirabile operazione della Fondazione MIRA. Finalmente un luogo dove si da spazio all'artista in quanto tale (senza limiti di eta') dove gli artisti prescelti possono risidervi traendone certamente ispirazione per la loro produzione artistica, ma si chiede loro anche di saper generare un progetto che metta in risalto la zona del Salento.
Da denotare anche l'apertura mentale di questa chiesa difatti i due artisti statunitensi potranno esporrere i loro lavori presso le collocazioni originali dei pregressi lavori pittorici ed eventuali affreschi .
Si denota immediatamente che i due stili proposti artisticamente parlando di Joshua Hagler e Joseph Cohen sono in antitesi tra loro, ma accomunati dal medesimo progetto di "risiedere" in questa chiesa. In ambedue i casi si respira una sensazione di freschezza che pero' riesce ad infondere un'attesa interiore. Due artisti che possiedono un forte background d'arte, ma che hanno saputo ritagliarsi il loro proprio angolo di ricerca personale artistica.
Se in Joshua Gagler si puo' riconoscere un invasivo nucleo percettivo, con un richiamo anche alle tavole di Rorschach che permette quasi di intravedere un interno movimento, quasi un'eterna mutazione che si evolve proprio al nostro sguardo portandoci in una dimensione parallela si veda ad esempio l'opera dal titolo "Flang Left". Mentre i lavori di Joseph Cohen sembrano quasi proferire una piu' immediata lettura, ( con quel uso del color lapislazzulo che crea ed infonde raffinatezza) quando invece in quella essenza minimale si racchiude uno spessore concettuale dato da quel togliere, smussare e dare in quel poco il tutto, si veda ad esempio la parte terminale del lavoro fatto di quel raffermo sgocciolare "Left Altar Painting" che ci richiama quasi alle candele votive.
Questi due artisti statunitensi sono riusciti cosi' a saper guardare il circostante ed a saperlo rinventare una volta di piu' per coloro che avranno il desiderio di soffermarsi ed andare di persona in quel luogo, ritrovando cosi' un'aulica resa pittorica che tanto puo' giovare all'Italia.

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