mondiale. Disoccupazione, recessione, default, spread, stagflazione, rating sono solo esempi della mutazione
del linguaggio non solo dei media, ma dell’uomo comune. Problemi dapprima rappresentati nei freddi grafici di
economisti, ma poi divenuti man mano terribilmente tangibili, reali, vissuti sulla pelle dei cittadini. La reazione internazionale
è coincisa con il sostanziale commissariamento delle nazioni leader europee nei confronti dei paesi
maggiormente in difficoltà e - specie qui in Italia - con l’affermarsi di governi tecnocratici quasi a sottolineare
l’inadeguatezza della politica nel trovare risposte idonee a risolvere problemi tanto complessi.
Lo spirito della mostra vuole proprio essere quello di favorire l’espressione di un’opinione diversa, quella degli
artisti, scevra da pregiudizi politici e - senza retorica - capace di traguardare il tradizionale approccio tecnicoeconomico,
mantenendo ben saldo il concetto della centralità umana.
Ogni artista potrà partecipare alla mostra realizzando un’opera ad hoc sul tema “2012: L’ARTE E LA CRISI ECONOMICA”,
esprimendo così il proprio peculiare punto di vista. “Stiamo consegnando nelle mani di nostri figli (che
gratifichiamo dandogli dei “bamboccioni o sfigati”) un mondo dove una nazione può fallire, mentre un’assicurazione
o una banca no” (Curzio Maltese). Per quanto sopra una riflessione più umana e meno tecnica appare
improcrastinabile. La Mostra a tema avrà luogo nella prestigiosa cornice del Castel dell’Ovo di Napoli, luogo
magico, che dall’isolotto di Megaride sembra dominare il Mediterraneo intero.
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