Mostre, Ravenna, 23 September 2011
Dal 23 settembre al 2 novembre 2011 a Ravenna, Cripta Rasponi, Giardini Pensili - Palazzo della Provincia. Prosegue, in questa mostra, la narrazione di Giuliano Babini intorno ad un tema più che mai adeguato a questi tempi sempre più liquidi ed evanescenti: la metamorfosi, la mutazione, l'assenza di un rigore di genere, di un limite tra umano e dis-umano, tra bellezza e bruttezza, tra amore e perversione. Il bestiario messo in scena da Babini presenta una serie di creature teriomorfe che si stanno trasformando, sorprese in uno dei tanti istanti del loro tempo, un tempo altro, non ascrivibile alle nostre categorie, un tempo sacro, ierofanico e potente. Bast, Wippellino, Nesto e Nesta, Teresa guardiana dei valori desueti, Androgino, Autunno, Sacrificato, S-natura sono sfingi, vitelli-cani, cervi-cinghiali, ibridi mutanti e transgender, esseri-soglia dionisiaci e orgiastici nella loro essenza, liberi e sfuggenti a ogni categoria, sottilmente ironici e commoventi, alla fine. Questa mitopoiesi tutta contemporanea è vicina, nei topoi indagati, alle ricerche di Matthew Barney e Robert Gligorov, ma anche ai territori surrealisti, alle metamorfosi, appunto, di Savinio ed Ernst. Anche qui la bellezza è certamente convulsa e assai poco rassicurante e, come nel diktat bretoniano, perturbante e fascinosa. E le materie, raffinate e disturbanti al tempo stesso, si sigillano a questa poetica, mescolando sacro e profano, alto e basso, paste vitree e madreperle a corni, poliuretani e siliconi gelatinosi e quasi decomposti. Il gesto plastico affonda e accarezza nella raffinatezza estrema i corpi, regalando loro una vibrazione pulsante, non si sa se di nascita o di morte, e incoronandoli di perfette gemme musive. È lo spazio cratofanico di una bellezza discordante e inquieta, sempre di passaggio, unheimlich e profonda, non da temere, ma da accogliere e accettare perché riflesso insondabile delle nostre ombre. (Sabina Ghinassi)
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celeste,
Commenti 6
ciao,Federica!
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