NOME: Maria Rita
COGNOME: Marino
CITTA’ DI RESIDENZA: MARSALA
ATTIVITA’ ARTISTICA SVOLTA:
WEB:
MAIL:mritamarino@yahoo.it
QUESTIONARIO
1. Parlaci di te e raccontaci chi sei e cosa fai:
Io sono convinta di non dover essere io a parlare di me, dire chi sono.
So, invece, cosa faccio e cosa mi propongo di fare per il raggiungimento dei miei obiettivi, con la variante che, spesso, inconsapevolmente mi imbatto in situazioni così complesse e tortuose da dover “raccogliere” tutta l’energia fisica e mentale per poter affrontare e risolvere ogni cosa con successo.
Dire di me: preferisco che siano gli altri a dire di me, lascio ad altri la lettura della mia persona, della mia psiche, del mio “IO” o, del mio essere Donna, Moglie, Madre.
Da : Intervista di E. La Rosa, Saggista, studioso d’Arte e di Archeologia…(a Lui è stato attribuito l’identificazione del Giovinetto di Mothia di Marsala)
E’ un viaggio fantastico, nel mondo dell’esoterico, dell’essere dentro e fuori, dall’impressionismo e dall’espressionismo.
Ciò che è vissuto, dentro, viene trasmesso agli altri con tratti intensi e differenze di colori:
- un dentro del Duo fatto di passioni, di vittorie e di sconfitte, di problemi esistenziali e di continue speranze.
- un fuori dello stesso Duo rappresentato da tramonti e da paesaggi vivissimi di colori rosso fuoco, blu intensi, o, bianchi come i batuffoli di nuvole.
Su ogni tela c’è la presenza del mare, disteso, cadmio, colmo d’argento fino all’orizzonte scuro, visto tra le nuvole e cromatico.
- Così abbiamo un colore intensissimo di rosso(nel 1 tramonto) con un sole che sembra spaccare il mare col solco del suo riflesso alla fine di un giorno d’estate, infuocato.
- Così, un tratto, una apertura fra i fiori verdi e gialli di una brughiera introduce ad un’acqua argentea, ad un riflusso metaforico d’incanto verso l’orizzonte
- Così, dalle nuvole, guardando dall’alto, scorgiamo un mare scuro, mentre più vicino a noi si formano strani disegni di fantasmi o mostri marini.
Infine, una Signora, assorta, triste, quasi allucinata guarda interessata verso una tela e giunge le mani nodose, lunghe e affusolate sui ginocchi, quasi aspettando qualcuno che venga a trovarla.
Ho chiesto chi fosse: "una persona che mi appare spesso, ma che di preciso non so". risponde. "E' forse, dunque, quel maghetto che ci perseguita sempre?, ritorno a chiedere, forse è l’aspetto negativo dell’essere umano, forse è la paura della vecchiaia e l’emblema di una fine inesorabile, forse è il tramonto della vita".
Certo, facendola uscire dal suo Io profondo e dipingendo, la nostra autrice ha voluto esorcizzare l’omino dell’ultimissima età, fatto di ricordi, di rimpianti, di desideri mai potuti realizzare, chissà ! Ma ecco, lei risorge:
Ritorna alla vita vissuta come impegno fortissimo nel sociale, nella famiglia, nel mondo della sua intima casa e della sua vita.
E' l’impegno "dell’Essere" di una vera Artista.
…….grazie Ernesto.
2.Cosa ti spinge a fare arte?
Sin dall’infanzia ho manifestato interesse anche per il mondo dell’arte e , in particolare, per il disegno tecnico e per la pittura ad olio ed acrilico.
Autodidatta quasi in tutto, sviluppo questa mia tendenza seguendo una linea personale senza rifarmi ad alcuna corrente artistica. Da subito saldo un legame con l’inconscio, la parte più intima della mia mente, del mio pensiero più nascosto, come a lasciare insinuare dentro la mia vita la felicità attraverso una porta di cui non ho ancora trovato la chiave.
Della pittura penso che: “….. il quadro è una chiave che apre la porta della nostra sensibilità, non tutti i quadri riescono a farlo, ma sta a noi non nascondere la serratura".
Mi esprime cosi sulle mie marine, nei miei paesaggi e nei volti: ”…. sono luoghi e volti verosimili, ma non sono materiali, vorrei che fossero i luoghi e i volti dell’anima, almeno della mia”.
I miei quadri sono bisogni interiori: proiezioni dell'inconscio, di mondi sommersi o immaginari dove si percepisce l'armonia fra la natura e gli esseri viventi, la pace, un'interiore serenità espressi, a detta di alcuni critici, con un "cromatismo sublime .
Da Sagittaria non ho mai messo le "pantofole", sempre in corsa verso un "crescendo" nella mia vita professionale e privata.
3 Qualche parola sullo stato dell'arte nella tua città e più in generale in Italia
La mia considerazione:
Da un punto di vista archeologico, la città di Marsala riveste una grande importanza sia come insediamento punico, che in seguito, come colonia romana. La Soprintendenza dovrebbe, a mio avviso, intervenire ( percorsi didattici, tematici, etc...) per rendere noto tale patrimonio. Anche lo stato di molte Chiese richiederebbero, a mio avviso, interventi di restauro, affinchè sia possibile conservare tali edifici, adibendoli, magari, a nuovi usi (sedi per esposizioni di mostre d'arte, etc....). Tutte le testimonianze di età risorgimentali,inoltre,(Museo garibaldino, etc.....) dovrebbero essere costantemente valorizzate, poichè rappresentano la" peculiarità" della storia dell'arte della città. Sarebbe interessante anche se vi fossero ancora più mostre di autori contemporanei, anche Marsalesi, affinchè vi sia una comunicazione continua tra le testimonianze artistiche del passato e quelle del presente-
Per quanto riguarda l'Italia credo che meriti di essere ricordato come, nostante l'incredibile patrimonio di BB.CC presente nel nostro Paese ( il più ricco di Europa), molti siti archeologici, reperti, e in genere testimonianze artistiche di vario genere (affreschi, dipinti, beni architettonici, etc....) si trovino in una situazione di degrado.
A tal proposito sarebbe auspicabile una vera valorizzazzione dei BB.CC. AA., affinchè l'arte possa trasformarsi in una risorsa e in una fonte di ricchezza e turismo. Sarebbe anche opportuno, a mio avviso, che all' interno dei musei italiani l'esposizione delle opere d'arte, fosse "accompagnata" da percorsi didattici e da didascalie più complete, poichè spesso il visitatore, non riesce a capire, nè a cogliere l'importanza di quanto ha appena visitato. Tutto dovrebbe, secondo me, puntare alla valorizzazione e alla comunicabilità dell'arte, sopratutto in un Paese come il nostro.
4 150esimo Anniversario dell’Unità d’Italia: pensi che il coro dell’arte sia importante in un significativo momento come in questa celebrazione?
Sper0 che il filo che unisce le nostre bandiere serva a rinsaldare e
ricucire le lacune esistenti e dia agli Italiani la forza, la costanza e la perseveranza che dal 1861 ad oggi hanno dimostrato di possedere.
5. Con quale spirito hai partecipato a: "Tre colori, una bandiera e un sacco di artisti?"
Si sono programmati tante attività in occasione dell'Unità d'Italia, ma ho deciso di voler far parte di questo Gruppo .
L'ho voluto convintamente fare con lo spirito, con le ragioni e con i sentimenti di una marsalesità senza tempo e senza alcun confine territoriale.
6. Cosa ti rende orgogliosa del nostro Paese?
Sono cittadina Italiana e questo mi inorgoglisce in particolar modo quando posso gridarlo in altri Paesi.
7. Cosa invece manca al nostro Paese
8.
Il nostro Paese siamo Noi. Mi pare chiaro che se manca qualcosa lo dobbiamo cercare dentro di Noi.
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CIAO! EVI
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