Genere: Arte contemporanea - Collettiva
Titolo: IL FILO D’ACQUA - STORIE / IMMAGINI / SUGGESTIONI
SU UN BENE COMUNE INALIENABILE
Periodo: dal 24 settembre al 4 ottobre 2011
Sede: Galerie Gotland
Indirizzo: Gotlandstrasse 5
Città: 10439 Berlin, Germany
Vernissage: sabato 24 settembre 2010 ore 18.00 (Cocktail)
Orario di apertura - dal martedì al sabato tra le15.00 e le 20.00
Ingresso: libero
A cura: Antonietta Campilongo
Progetto: N E W O R L D ART
Idee e progetti per un mondo sostenibile
Concept: Luigi Straffi
Artisti:
Roberto Angiolillo, Rosella Barretta, Ilaria Buselli, Maria Cecilia Camozzi, Antonietta Campilongo, Elena Candoli, Dario Caria, Cristina Castellani, Antonella Catini, Giovanna Crescenzi, Enrico Cuccioli, Monica Di Brigida, Patrizia Di Poce Daniela Foschi, Luciano Lombardi, Barbara Morini, Gisella Pasquali, Nadia&Abi, Pino Ponturiero, Eugenio Rattà, Roberta Recanatesi, Luigina Rech, Elisa Roggio, Stefania Scala, Angela Scappaticci, Linda Schipani.
Special guest: Daniela Foschi
Paesaggio Urbano
(…) Prendiamo ad esempio questi paesaggi urbani. L’artista sbalza la visuale oggettiva dalle angolature di una impressione veloce di linee cromatiche e forme e tracciati. Impressione, che però è la vera protagonista dello spazio, il vero fulcro di interesse per la ricerca e la sperimentazione creativa. Anzi, proprio da tale impressione si genera poi la visione, come dimostrano i quadri il cui soggetto è pura ed incondizionata elaborazione dei motivi di colore. Gli stessi motivi, con le loro geometrie o andamenti, poi entrano come fondali e quinte scenografiche nelle rappresentazioni figurative, corrono come tratti che in cadenza parossistica segmentano la struttura dell’immagine, dilagano come diffusioni vorticose che segnano le energie ed il movimento all’interno dei contesti. La relazione fra intuizione e raffigurazione viene avvalorata dall’intreccio di queste linee di forza, futuristicamente inserendo nella composizione, anzi addirittura facendo prevalere, le direttrici dinamiche. Cosicché si sviluppa il linguaggio personale dell’artista, equidistante sia dal rigore razionalista di un astrattismo geometrico come dalla passività descrittiva di un puro e semplice naturalismo. Alla fine in queste città, in queste situazioni di effimera quotidianità, si annullano i caratteri di individuazione inerte di un dato momento in un dato luogo, ed invece si pone definitiva ed in assoluta nettezza l’interiorizzazione di un fascino emotivo, e vitale, ognora palpitante. (…)
info:
www.galeriegotland.de/
www.nwart.it
www.neworldproject.it
www.campilongo.it
anto.camp@fastwebnet.it
Tel. 339 4394399 - 49 15773266401
IL FILO D’ACQUA
“IL FILO D’ACQUA” è il titolo dell’Art-action promossa da NWart (Neworld-Art) che coinvolge un folto gruppo di artisti già impegnati in tematiche di arte sociale. Il progetto nato all’inizio della campagna referendaria a sostegno dell’acqua bene pubblico, è una metafora suggestiva, un’indagine sui suoi significati culturali, sociali, economici e spirituali.
E’ anche un discorso lineare che corre limpido e sottile senza interruzioni, che mette in evidenza i valori insiti in questo prezioso elemento, le contraddizioni giuridiche e gli appetiti lucrosi. L’acqua che è principio essenziale per la vita è diventata l’oro blu del futuro da monopolizzare. Una legge a favore della cessione della gestione ai privati con l’obbligo di realizzare profitti, ne aveva messo in discussione la dimensione di bene comune pubblico, il diritto di accesso a tutti. L’acqua, considerata dai liberisti convinti, una merce qualsiasi su cui realizzare immensi guadagni grazie ad un referendum popolare viene sottratta per il momento a questa logica lucrativa.
Gli ecoartisti, hanno dunque dato un loro contributo attraverso una partecipata collettiva di pittura, scultura, fotografia, arte concettuale, videoarte, che ha parlato forte dell’acqua. Raccontandone le più diverse sfaccettature gli artisti hanno voluto portarne all’attenzione pubblica e metterne in palese evidenza, l’assurda pretesa di commerciarla.
Ma non è finita qui, il dibattito continua per arrivare ad una più precisa definizione dell’acqua e di altri beni comuni come i trasporti, la cultura, che si spera possano entrare far parte di una categoria di beni non più soggetti a speculazione*. Anche l’Art-action IL FILO D’ACQUA arriva ad una seconda elaborazione proponendosi di indagare ancora il tema che è sconfinato con il contributo di tutti gli artisti che hanno accettato con interesse di proporre una propria lettura.
Il profondo valore simbolico dell’acqua si perde nella notte dei tempi. Essa sostiene tutte le teorie biologiche sulla vita, impregna di implicazioni storiche, geopolitiche e scientifiche lo sviluppo della civiltà umana.
Quali sono state e quante continuano ad essere le valenze dell’acqua, la sua incidenza sull’intero sistema geobiologico del nostro pianeta e sulla storia dell’umanità? Nel filo d’acqua continuano a passare molte immagini…
Sostanza generatrice dell'universo nelle tradizioni religiose, nelle mitologie antiche così come nelle spiegazioni delle scienze fisiche dell’età moderna. Elemento primordiale insieme a fuoco, aria e terra (etere, metallo e legno nelle tradizioni orientali). Medium rituale di iniziazione alla vita spirituale per suo significato di rinascita e purificazione. Consuetudine igienica e relazione sociale nella cultura dell’abluzione termale e del vapore. Macronutriente essenziale per gli esseri viventi e per gli organismi vegetali. Pratica irrigua che consentì lo sviluppo della civiltà agricola colturale.
Stato di materia liquido, solido, gassoso, nebbia, pioggia, neve, ghiaccio. Sorgente, ruscello, fiume, lago e mare. Paesaggio. Ambiente sommerso ricco di forme viventi subacquee. Forza naturale travolgente e distruttiva. Diluvio universale. Tsunami. Mezzo navigabile, via di migrazione e scoperta. Luogo di battaglie. Prossimità vantaggiosa di insediamento umano. Bellezza mutevole nei ghiacciai riflettenti, nelle cascate naturali. Architettura cristallina nelle trame di zampilli delle fontane urbane, dei Palazzi e delle antiche residenze regali. La luna riflessa nel pozzo. Veicolo di contaminazione di malattie endemiche. Falde inquinate da uso massiccio in agricoltura di sostanze diserbanti e pesticidi (POPs). Contaminazione batterica degli acquedotti urbani per infiltrazioni di acque reflue e di scarichi. Dispersione e infiltrazione nel terreno di idrocarburi durante l’attività estrattiva nelle foreste equatoriali. Sversamenti per incidente o comportamento criminoso nei corsi d’acqua, nei laghi e negli oceani.
*Ulteriori interessanti risvolti sui beni comuni (Commons) e sulla governance sono stati studiati e trattati con grande innovazione dalla Prof. Elinor Oestrom, docente all’Università dell’Indiana, Premio Nobel per l’economia 2009. (vedi: Understanding Knowledge as a Commons: From Theory to Practice, The MIT Press, Cambridge, Massachusetts, 2006. Traduzione italiana: La conoscenza come bene comune. Dalla teoria alla pratica, Mondadori, 2009.
QUALCHE ULTERIORE ANNOTAZIONE SULLA CONDIZIONE MONDIALE DELL’ACQUA
L’acqua in molte città e territori del pianeta è nelle mani di multinazionali come Suez, Veolia, Vivendi, RWE- Thames, Danone, Nestlè, Pepsi Cola e Coca Cola a loro volta capofila di innumerevoli sottopartecipate società locali. Una delle prime battaglie vinte dalle comunità locali contro le società monopolizzatrici fu il caso della città di Cochabamba in Bolivia. In Europa uno degli esempi di migliore gestione dei servizi idrici è quello della municipalità di Parigi che li ha ripubblicizzati con una gestione molto efficiente.
Rajendra Pachauri presidente dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change dell’ONU), sostiene in uno studio presentato a Londra nel settembre 2008 che per ottenere 1 kg di mais sono necessari 900 litri di acqua, per 1 kg di riso 3.000 litri, per 1 kg di pollo 3.900 litri, per 1 kg di maiale 4.900 litri e per 1 kg di manzo 15.500 litri di acqua. Per un litro di Pepsi servono 9 litri di acqua di lavorazione.
Le previsioni riguardanti il futuro dell'acqua nel pianeta sono allarmanti (e non allarmistiche, come sostengono gli scettici contrari o i beneficiari del business). Nel 2025 il 60% della popolazione vivrà in situazione di stress idrico. 1 miliardo di persone deve camminare 3 ore per avere accesso all'acqua. Nel 2025, 2 miliardi e 700 milioni di persone vivranno con scarsità d'acqua. Il 20% della popolazione attualmente ha già problemi di accesso alle risorse idriche. L'acqua contaminata uccide 15 milioni di bambini all'anno. Tutti ormai sanno che l’acqua in bottiglia che ha costo zero e costo di produzione esclusivamente dovuto a imbottigliamento e pubblicità è un affare da miliardi di euro e miliardi di bottiglie PET si ammassano come rifiuti inquinanti costosi da smaltire.
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