Angela Andaloro nasce a Milazzo (ME). Sin da bambina mostra una notevole propensione verso il disegno ed una spiccata sensibilità e passione per le arti figurative. Si diploma presso l’istituto statale d’arte di Milazzo e si laurea all’accademia di Belle Arti di Palermo. Negli anni 90 vive e lavora fra Palermo, Catania e Messina, esponendo in alcuni fra i più suggestivi capoluoghi siciliani: Trapani, Agrigento, Palermo, Taormina.
Le opere di questo periodo, sono caratterizzate da una sintesi della linea, che contorna lungo il perimetro i soggetti, sdoppiandosi. Essa vibrando, impregna di suoni il silenzio delle figure, in un delicato lirismo. La linea apparentemente sembra isolare le figure in una dimensione sospesa e precaria, in realtà crea un dialogo con il mondo esterno. Ogni singola entità benchè misera e piccola al cospetto dell’universo ne fa inesorabilmente parte, costituendo un unico disegno.
Giusy Giorgianni nasce a Milazzo dove attualmente vive e lavora.
Si diploma all’Istituto d’arte dove prende coscienza di quello che sarà il suo percorso artistico, ovvero quello pittorico. Negli anni a seguire, grazie ad un maestro d’arte, si specializza nella tecnica dell’olio, dove riuscirà con essa ad esprimersi nella maniera più totale e coinvolgente.
Dagli anni ’90 l’artista inizia ad esporre alle sue prime collettive, muovendosi prima su tutto il territorio siciliano e poi espandendosi in tutta Italia.
Il suo cammino racconta storie di carattere sociale, dalle denunce alla narrazione del popolo della sua terra; parla del suo personale quotidiano e dei riflessi che ne derivano.
Uno dei percorsi più rilevanti dell’artista, sempre in continua evoluzione, è la rappresentazione pittorica della Sindrome di Kanner (ovvero l’autismo) vista attraverso la vita del figlio Ciccio.
Giusy affronta il tema dell’autismo attraverso gli occhi del figlio, viaggiando, non solo dentro l’anima del soggetto dipinto, ma anche, attraverso la sua personale sensibilità di donna-madre e artista, senza preoccuparsi di “occhi indiscreti” ed affrontando con energia questo cammino sia pittorico che vitale.
L’artista non si ferma mai solo a ciò che è la propria esperienza o quella del figlio, ma dipinge anche “attraverso gli occhi degli altri”; viaggia nella propria consapevolezza di donna “nomade” di un mondo che la accoglie tra le sue storie.
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