Quadri collocati in luoghi di passaggio, inaspettati sopra le teste, all’altezza degli occhi o ancora più in alto.
Quadri liberi. Liberi di essere guardati, goduti, posseduti. Quadri liberati.
Arte en plein air, che non ritrae soggetti all’aperto, ma esce lei stessa all’aperto. Arte finalmente fuori casa, per strada, tra la gente, tra gli sguardi stupiti dei passanti che indagano curiosi: “Questo quadro è in vendita?” – “No, è di tutti quelli che passano di qua”.
Dal 2005 ad oggi, Canz-52 ha lasciato in strada decine di quadri, scegliendo per le sue mostre improvvisate zone degradate e dimenticate dall’arte convenzionale, al fine di osservare le reazioni ignare dei passanti e stimolarne la partecipazione attiva. Curiosità, stupore, noncuranza hanno suscitato le opere abbandonate sui muri dei palazzi, sospese alle grate in ferro di ponti e stazioni.
La mostra “ARTE DA RUBARE” è la sintesi di questa esperienza interattiva tra l’autore e il suo pubblico incognito e ne racconta l’intero ciclo vitale attraverso quadri, e-mail e fotografie.
A differenza di altri fenomeni di Street art, quali writing, stickerism e propaganda, le opere Canz-52 sono prodotti rimovibili ed è proprio con la rimozione attraverso il “furto” che si crea un contatto tra autore e fruitore. Il “furto” rappresenta la massima approvazione da parte del pubblico, poiché chi si appropria dell’opera fa una dichiarazione inequivocabile e primitiva di interesse. Inoltre, grazie a un indirizzo email posto sul retro di ciascun quadro, l’autore riesce in alcuni casi ad entrare in contatto con chi li ha rubati. L’opera, quindi, diventa anche medium di contatto, che - rispetto alle dinamiche del social network - conserva il suo legame con il territorio e amplifica il coinvolgimento attivo dei suoi abitanti, che normalmente non fruiscono d’arte. Qui, congeniale risulta la scelta di una mostra al Pigneto, uno dei pochi paesi sopravvissuti nella pancia della grande città…
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