Hyle
Mostre, Torino, 19 January 2016
INAUGURAZIONE MARTEDI' 19/01/2016 ALLE ORE 18.30 PRESSO SPAZIO MOUV , VIA SILVIO PELLICO 3 , TORINO. Tutto il percorso artistico di Stefania Zorzi è fedelmente connesso all’indiscutibile concetto del rapporto fra fotografia e materia; ciò mette in risalto la tesi di Stefania sull’impossibilità del poter considerare qualsivoglia poetica fuori dal contesto del rapporto uomo-natura. Ogni foto dell’ artista, pur se realizzata con un semplice scatto, è innanzitutto la sintesi di un processo performativo che racchiude un’idea meticolosamente sviluppata attraverso fasi le quali, sebbene invisibili, si fanno apertamente intuire lasciando chiare tracce di sé. Non è un caso che tutte le opere esposte in questa mostra siano frammenti di “serie” realizzate in un arco di tempo che racchiude interamente il suo lavoro; lavoro che si aggrappa al concetto di materia per tramite di un’intima vocazione, propria all’artista, che infine, liberatoriamente, si immerge nella materia totalmente, per generare una vera e propria mutazione del sé. L’opera di Stefania Zorzi si appella però alla materia anche per rivendicare l’appartenenza della fotografia all’universo oggettuale, al pari di moltissime altre opere d’arte legate a modalità espressive più arcaiche o, semplicemente, più classiche. Il contatto con la materia avviene mediante un vero e proprio rito iniziatico che innesca il processo di identificazione con la stessa e con gli archetipi della nostra cultura, sino a creare un “unicum” attraverso le fasi di una suggestiva metamorfosi. Il lavoro di Stefania è avvincente e convincente perché, pur motivato da istanze concettuali, non rifugge il bello, anzi lo cerca o, ancora meglio, lo crea; è coinvolgente ed emozionante perché si sente dentro la presenza di un’artista per la quale la distanza fra arte e vita è oramai ridotta a zero.

Gennaio 2016 Franco Migliaccio

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