Schemi, tracce e simboli nella pittura di Arianna Bonamore
Che i trucioli di legno, lunghi e stretti, tenuti insieme da un collante in modalità casuale potessero contenere indizi sulla imprevedibilità della vita contemporanea, è nelle corde acute della creatività eterogenea e autentica di Arianna Bonamore.
OSB, Oriented Strand Board è il materiale spurio eppure costitutivo dei suoi ultimi lavori, avanzi di legno grezzo detti strand, il cui assemblaggio determina percorsi, sagome e motivi formali che l’artista può scegliere se assecondare, accentuandone l’orientamento con un accelerazione cromatica o ignorare, lasciando prevalere la natura scarna e originaria. L’alternanza dell’intervento generativo dell’artista o la sua astensione, unita al tessuto originario del materiale, disegna trame di grande impatto estetico; la materia condiziona l’artista e l’orienta, allo stesso modo in cui l’artista imprime un flusso, un indirizzo, con la sua inappuntabile gestualità.
Non è un caso che una pittrice così sensibile e ricettiva ai temi sociali, alle sfaccettature psicologiche e umane, abituata a manipolare i simboli e le metafore, come la Bonamore, decida di intervenire criticamente su questo materiale che tanto le ricorda la vita contemporanea e di imprimervi le sue allegorie, i suoi crei. È un’ intromissione sulla trama primigenia del materiale, certo, ma è soprattutto un intervento sulle molteplici vite con le sue fortune e le svolte inaspettate, sulle continue fratture che alimentano speranze e creano delusioni. Quelle fratture e ricomposizioni del sé che generano il carattere e lo avviano in un percorso che può essere destinato o tutto scelta pura. Proprio come predestinata sembra la cifra formale della Bonamore, che appare obbligata a seguire moduli espressivi già dati, in quanto intrinseci alla materia usata e dunque imposti da terzi. Anche nel già dato, però, può risiedere una scelta o una possibilità espressiva e quindi estetica. La Bonamore, senza esitazione, la asseconda.
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