In molti casi sono i sensi razionali, prima di tutto, a cogliere
l’ordine. L’osservatore percepisce nelle forme, nei
colori o nei suoni dinanzi a cui si trova una struttura
organizzata e ordinata. Ma è arduo, e forse impossibile, trovare
esempi nei quali l’ordine di un oggetto o di un evento
dato si limiti a quanto la percezione manifesta
direttamente. Piuttosto, l’ordine percepibile tende ad
evidenziarsi ed a venir compreso come riflesso d’un
ordine che lo sottende, sia esso fisico, sociale o
conoscitivo empirico e gnoseologico."
È evidente che l’ordine trova una lettura immediata
attraversi i sensi. Quindi il fattore fisico o meglio
psico-neurologico inizialmente e poi sensitivo, agisce sulla
lettura dell’ordine come primo impulso cognitivo.
Nell’ambito percettivo l’ordine viene letto come impulso
razionale. Cioè se nel coinvolgimento del sensibile, in
cui la funzionalità del senso è richiamata da un
riconoscimento di un aspetto dell’ordine, trova nel lato
percettivo, il punto di riferimento su cui l’ordine viene
catturato. È attraverso questa struttura che anche la
percezione diventa in un certo modo la sonda che permette
di cercare ad individuare l’ordine, coinvolgendo tutti
gli aspetti sensibili.
Poiché l’ordine esteriore rappresenta tanto spesso quello
interno o funzionale, la forma ordinata non va valutata
di per se stessa, separandola, cioè, dal suo rapporto con
l’organizzazione il cui significato essa incarna nel sub-strato. La
forma può ben essere ordine, eppure traviante quando la
sua struttura non corrisponda all’ordine che rappresenta.
Quando manchi la corrispondenza tra l’ordine interno e
quello esterno, si produce un urto fra di essi, vale a
dire s’introduce un elemento di disordine."
Nel rapporto pittorico tra le forme, due tipologie formali che
individuano le due dimensioni su cui il Sensibile si
rende Visibile ,dimostrano se pur con
differente natura e quindi forma, una necessitÃ
comunicativa che permette loro di trovare la maggiore
potenzialità .
Il punto essenziale che permette di ricavare
questa sinergia, dipenda soprattutto da una capacitÃ
potenziale che accomuna le due differenti forme: Il
Movimento. Ecco che in questo caso il punto su cui
Arnheim precisa la possibilità di scoprire l’elemento di
disordine, da un preciso scontro tra due tipologie di
ordine, quale quello esterno ed interno, mi permette di
individuare un possibile analogia attraverso un percorso
riflessivo nell’ambito della Conoscenza di una RealtÃ
Interiore Umana. È una ulteriore conferma che avvalora il
mio pensiero visivo che vede nella "Rivalutazione Formale" la sua natura.
Inoltre, l’ordine è una condizione necessaria per far
funzionare una struttura. Un meccanismo fisico, si tratti
di una squadra di operai, del corpo di un animale, o di
una macchina, non può funzionare se non in un certo
ordine fisico. Il meccanismo dev’essere organizzato in
modo tale che le diverse forze che lo costituiscono siano
adeguatamente armonizzate l’una con l’altra.
L’ordine è un presupposto della sopravvivenza; pertanto
l’impulso a produrre disposizioni ordinate è innato in
forza dell’evoluzione."
Anche la mente umana sembra pervasa da un impulso
intrinseco all’ordine: impulso che trova applicazione,
nella maggior parte dei casi, per ottimi motivi pratici.
Partendo da questo punto cercherei di approfondire o
meglio dare una mia visione cercando di arricchire questo
argomento. Come ho accennato in precedenza ritengo che
l’ordine, nei riguardi della mente, sia un impulso a
carattere naturale su cui l’organismo umano trova in
questa lettura una fase di autodifesa.
Nel pensiero precedente Arnheim indica nell’ordine una
condizione di sopravvivenza. Bene ora io cercherei di
accostare questi due punti emersi: l’Autodifesa e la
Sopravvivenza. Sono due aspetti che indicano la
conseguenza un preciso atto mentale, per cui l’ordine
diventa un punto essenziale dell’Esistenza Umana. Ritengo
che tramite "l’Input Originario" quanto nell’istinto
naturale e primordiale affiora, permetta di decifrare
attraverso la mente ciò che la realtà esterna presenta. È
grazie anche lo sviluppo dell’apparato mentale che
rispetto alle altre forme di vita, la natura ci ha
regalato una potenziale forza che ci permette di
garantire una sopravvivenza e quindi una possibile
certezza nell’affermare la nostra continuità . Quindi
potrei definire che "nell’Input Originario" possiamo
trovare l’origine di questo procedimento mentale. Tutto
ciò mi riporta inevitabilmente verso un preciso punto che
vede nel Fattore Visivo, l’origine di tutto ciò. Dunque è
nell’Atto Visivo la sua probabile causa. E quale meglio
può rappresentare l’Impulso Originario del meccanismo
Visivo e Mentale se non attraverso l’Atto Percettivo.
Perciò l’Impulso Percettivo e quindi il Meccanismo
Visivo, diventa la potenziale Spinta che contribuisce
nell’individuare nel Linguaggio dell’Ordine la sua
Capacità , contribuendo alla Mente di analizzare ed
elaborare la sua Realtà . Quindi potrei definire che
l’input originario emerge dall’Immagine o meglio da un
fattore Percettivo. La Percezione assume il ruolo di
maggior potenzialità ad una sollecitazione interpretativa
di un Linguaggio di "Ordine".
Commenti 2
Inserisci commento