Inaugurazione: sabato 3 luglio 2010 ore 18
a cura di Maurizio Vanni
Fare arte utilizzando l’emisfero sinistro del cervello, producendo momenti esistenziali filtrati dalla razionalità, esaltando lucidamente concetti e pensieri a svantaggio delle emozioni che dovrebbero presiedere ogni invenzione? Oppure produrre opere con l’emisfero destro, lasciandosi andare all’istinto, allo stato di grazia e a quell’irrazionalità animalesca che, comunque, potrebbe condurre l'artista in un punto di non ritorno?
Nelle opere di Concetto Pozzati si percepisce la volontà di percorrere una strada alternativa alla sola ragione o al solo impulso. La sua è un’indagine del quotidiano e sul quotidiano proprio perché sono le immagini catturate in presa diretta a obbligarci a un determinismo – causa/effetto – tanto istintivo quanto lucidamente cercato.
La sua “Biblioteca dei segni” e il suo ciclo “A casa mia” si trasformano in metafore esistenziali di un mondo in costante trasformazione. Da una parte alcuni lavori realizzati attraverso un amore e un rispetto profondo per una serie di artisti che lui stesso ha collezionato e che hanno strutturato il suo percorso culturale e mentale: non un semplice omaggio a Savinio, piuttosto che a Licini o Boetti, bensì un lavorare con loro, invitandoli a condividere un frammento della propria esistenza attraverso i loro segni universali. Dall’altra una serie di opere legate alla parte più riservata della sua vita vera: dai semplici suppellettili a vecchi vestiti, dalle pantofole agli accessori, dalle brocche alle scarpe.
Tutto ha un senso, seppur nostalgico e silente, di scoperta e ri-scoperta. Gli oggetti vengono ritrovati, decontestualizzati e indagati da ottiche differenti rispetto a quelle di colui che li utilizza ogni giorno. Il velo melanconico è dato dal clima memoriale che avvolge come una patina invecchiata la luce di ogni lavoro, ma al tempo stesso il clima quasi surreale che la composizione crea permette al fruitore di non perdersi nelle sabbie mobili dei ricordi, ma di cercare quel presente in progress fondamentale per vivere. Pozzati non vuole farci smettere di sognare, non desidera che l’uomo perda contatto con la natura e che dimentichi il fascino della luce lunare.
Concetto Pozzati è nato nel 1935 a Vo’ di Padova e risiede a Bologna. Studia architettura e pubblicità. Dal 1956 al 1967 insegna grafica pubblicitaria. Dal 1967 al 1973 insegna all’Accademia di Belle Arti di Urbino, della quale è stato anche direttore, successivamente a Venezia, Firenze e a Bologna. Assessore alla Cultura del Comune di Bologna dal 1993 al 1996. Nel 1998 è stato direttore artistico della “Casa del Mantegna” di Mantova. Nel 2005 riceve il Sigillo d'Ateneo dell'Università di Bologna.
Dal 1955 ha partecipato alle principali manifestazioni nazionali ed internazionali tra cui: Quadriennali di Roma, Biennali di Venezia, Biennale di S. Paolo del Brasile, Biennale di Tokyo, Biennale di Parigi, Dokumenta di Kassel. Ha tenuto diverse antologiche: Palazzo della Pilotta di Parma (1968); Palazzo Grassi a Venezia (1974); Palazzo delle Esposizioni di Roma (1976); Padiglione d’Arte Contemporanea di Ferrara e Museo Forti di Verona (1986); Musei di Bologna e Modena (1991); International Centre of Graphic Arts di Lubiana (1993); Rocca Malatestiana di Fano e Palazzo Lazzarini a Pesaro (1996); Palazzo Massari a Ferrara e Pinacoteca dei Concordi a Rovigo (1997); Galleria Civica d’Arte Moderna di Termoli ed Centro S. Apollonia a Venezia, CSAC Università di Parma, Palazzo della Pilotta (1999); Museo Frisacco, Udine (2005). Tra le personali ricordiamo quelle al Museo di San Paolo del Brasile (1987); al Cankarjev Dom di Lubiana e al Ventè Museum di Tokyo (1993); al Castello di Arceto, in collaborazione con Palazzo Magnani, Reggio Emilia (2005); alla Galleria d’Arte Moderna, Faenza, e al Museo Magazzino del Sale, Cervia (2006); al Museo Morandi, Bologna (2007); al Museo Civico Archeologico, Bologna, e alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma (2008).
La mostra “Concetto Pozzati. Anime silenti. Dai segni universali ai sogni quotidiani”, promossa dal Lu.C.C.A. - Lucca Center of Contemporary Art e organizzata in collaborazione con la Galleria MOdenArte di Modena, fa parte del programma mostre estivo 2010 presso gli spazi espositivi della Villa, Fabbrica dei Pinoli e del Parco de La Versiliana a Marina di Pietrasanta.
La stagione culturale 2010 de La Versiliana vede un’inedita sinergia tra Comune di Pietrasanta, Fondazione La Versiliana e la neonata Fondazione “Centro Arti Visive Pietrasanta” per promuovere un’offerta artistico-culturale di alto profilo: una progettazione e gestione delle politiche culturali del territorio da parte dell’Amministrazione Comunale, una programmazione dedita allo spettacolo e intrattenimento culturale basata su una lunga e prestigiosa esperienza da parte della Fondazione La Versiliana ed un contributo di coordinamento e progettazione artistica sul versante delle Arti Visive e Plastiche da parte del “Centro Arti Visive Pietrasanta”. In tal senso si riuniscono episodi di elevata qualità da un punto di vista del linguaggio artistico e di cura critica legati da una comune attenzione alle varie declinazioni delle forme espressive contemporanee, con valorizzazione della capacità produttiva del territorio, che ha fatto della creazione artistica e della trasmissione del sapere il proprio fulcro motore.
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