Mostre, Ferrara, 24 April 2010
Raccoglie una serie di opere dell’omonimo filone rappresentative di scenari post atomici, come visioni assolutamente private, all’interno delle quali l’osservatore, filtrando la propria opportunità di percepire il paesaggio, si scopre unico elemento vitale di una terra inconsueta e straordinaria. Smalto, silicone e vinilico partecipano contestualmente alla ricerca di un equilibrio programmatico, l'uso del colore visto come segno ritmico e visivo, come pulsione espressiva della natura e dei sentimenti umani. Il silicone per creare un effetto tridimensionale che puo’ assumere il carattere di una solidità quasi scultorea. In generale, si tratta di un tipo di pittura dal procedimento più lento rispetto ad altri indirizzi dell'Informale. L'artista, infatti calcola attentamente l'equilibrio compositivo del quadro, cerca di valorizzarne al massimo le caratteristiche della superficie. Il suo interesse si focalizza sulla trama e il colore della materia, cercando nel contempo di salvaguardare l'armonia complessiva dell'immagine. Attraverso questo procedimento sonda le potenzialità energetiche ed evocative della materia nuda e cruda, del tutto autonoma, svincolata da un'immagine. Le concrezioni di materia pittorica, che sembrano sospese nel vuoto, diventano quindi metafora
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celeste,
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