Intervista a Pier Luigi Sacco
Festivals, Ravenna, Faenza, 01 January 1970
Conversazioni con la direzione scientifica del festival per le prime anticipazioni e riflessioni verso Forms of collecting/Forme della committenza. La parola a Pier Luigi Sacco.


La giornata del Contemporaneo e la serrata del 12 novembre hanno messo in luce le difficoltà che i musei stanno affrontando in questo momento di crisi, attraverso il dibattito. Quale può essere il ruolo dei musei in un periodo di risorse limitate? Quali strategie e sinergie potrebbero mettere in atto in relazione ai processi di sviluppo del territorio, sia a livello locale che nazionale?

PLS: Il museo è una realtà oggi in profondo cambiamento a prescindere dalla crisi: è un'istituzione nata in un contesto socio-economico in cui la maggior parte delle persone avevano limitate possibilità di viaggiare, di vedere e quindi di conoscere, mentre la situazione attuale è pressoché opposta: la quantità di opportunità di viaggiare, di vedere e di conoscere è nettamente superiore alle possibilità (e spesso soprattutto alla effettiva volontà) di cogliere tali opportunità. Pertanto, il museo non può più essere “soltanto” un luogo di raccolta e di presentazione di oggetti ed informazioni, ma deve diventare soprattutto un luogo che motivi i suoi visitatori ad assumere atteggiamenti sempre più attivi e consapevoli di ricerca ed esplorazione degli ambiti di senso rispetto ai quali i musei si pongono come portali fisici di accesso. In un momento di crisi, il problema si pone in modo ancora più marcato perché la scarsa disponibilità di risorse porta spesso la pubblica amministrazione a dover compiere scelte estreme e quindi, nel caso dei musei pubblici, che in Italia come nel resto d'Europa hanno un peso notevolissimo all'interno dell'offerta culturale complessiva, diventa decisivo riuscire a legittimarsi presso l'opinione pubblica come luoghi vivi e attivi di produzione di sapere, di competenze e quindi di valore sociale. Spesso, per svolgere questa funzione in modo efficace ed innovativo, può essere importante dare vita a reti collaborative con altre istituzioni simili o complementari per permettere la co-produzione di mostre e progetti, la sperimentazione e la diffusione di modelli e pratiche nelle attività espositive, nella didattica, nella comunicazione, e così via. I momenti di crisi sono spesso anche quelli in cui la necessità finisce per aguzzare l'ingegno e stimolare adattamenti positivi del sistema culturale all'ambiente sfavorevole. Quello attuale, in cui assistiamo tra l'altro allo sviluppo e alla diffusione di nuove tecnologie che possono aumentare sostanzialmente la capacità di coinvolgimento del pubblico nelle esperienze conoscitive, potrebbe essere uno di questi.

continua a leggere:
http://www.festivalartecontemporanea.it/intervista-a-pier-luigi-sacco-3

Commenti 0

Inserisci commento

E' necessario effettuare il login o iscriversi per inserire il commento Login