Un riconoscimento che premia il lavoro di un grande interprete della cucina contemporanea che unisce grande serietà, rispetto delle tradizioni e “capacità di volare”. “Se si nutrono le passioni, i piatti ne saranno proiezioni emozionali” dice Bottura, che tra le sue passioni senza dubbio mette l’arte contemporanea, come ha raccontato al pubblico del festival in occasione della prima edizione.
Per il festival questa è stata l’occasione per iniziare un viaggio “dentro l’opera” dello chef, che per la seconda edizione è tornato a Faenza come protagonista di un evento speciale, una serata tra arte e cucina in cui ha presentato alcuni suoi piatti-icona, e un nuovo piatto creato per l’occasione, La lingua del mondo, dedicato a Fare Mondi/Making Worlds, la Biennale di Venezia di Daniel Birnbaum.
http://www.festivalartecontemporanea.it
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