Martial Raysse è un esempio tipico di artista che desidera rappresentare la staticità dell’opera nel tempo. I Gelitin invece combinano la vita quotidiana con l’arte, trasmettendo la propria ricerca alle opere video. Entrambi però hanno saputo utilizzare il linguaggio cinematografico, adottare le tecniche che questo gli offriva, come gli effetti speciali, per esempio, per trasformare la realtà."
Questo racconta Monique Veaute, fondatrice e vicepresidente della Fondazione Romaeuropa, a Cpensiamo, la rubrica che il festival dell’arte Contemporanea realizza in collaborazione con Exibart.
Sul numero 65 dell’onpaper, uscito in occasione del Salone del Mobile di Milano, Monique Veaute che a Faenza presenterà un ciclo di incontri intitolato "works in motion", riflette sul rapporto tra arte e cinema, sull’impatto che le nuove tecnologie hanno avuto su di esso, sui nuovi protagonisti di questo affascinante nuovo filone interdisciplinare.
http://www.festivalartecontemporanea.it
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