Testi critici, Prato, 19 April 2009
Daniela Donati - NATURAL PROCESSED
Lato_ di Luca Gambacorti e CO.

P.zza San Marco, 13
59100 PRATO
Dal 4 al 24 aprile 2009
Inaugurazione sabato 4 aprile ore 18.30

Naturale/Artificiale di Fabrizia Bettazzi

Come in una moderna querelle artistica, la pittura di Daniela Donati sembra muoversi tra queste due polarità opposte, al contempo scissa e unitariamente ricomposta tra due estremi complementari.
E’ un richiamo ambivalente quello verso la Natura, un richiamo che filtrato dalla modernità e dalla tecnologia, forse non siamo in grado di adempiere a pieno.
E’ un richiamo intriso di una forte tensione, latente, di sottofondo, una tensione verso una dimensione cittadina, rutilante, di una città che futuristicamente sale…..
L’opera di Daniela Donati si rivolge anelante verso la polarità naturale ma la trasfigura immediatamente leggendola con un occhio ormai disincantato, un occhio che non può più essere vergine e alieno dalla dimensione massmediatica.
Ecco allora che nei lavori ritroviamo spunti commerciali di memoria Pop, che ci rimandano ad una visione veloce e immediatamente fruibile dell’oggetto artistico (la declinazione fumettistica ad esempio concorre a questo scopo); oppure si affacciano dalle tele paesaggi “televisivi”, che tanta nostra arte Pop di scuola romana ci ha abituati a considerare in antitesi con una visione paesaggistica meramente mimetica.
Il valore aggiunto dell’arte di Daniela Donati è però questa visione intimistica, personale del paesaggio reso e letto mediante il filtro dell’interiorità dell’artista, cioè sempre e comunque come contenitore di emozione.
I soggetti perdono il loro colore naturale assumendone altri che si fanno veicolo di sentimenti contingenti. Quadri dell’anima, attimi, lampi di stati emozionali.
Questa personale trasfigurazione del paesaggio si fa di volta in volta sognante, rilassata oppure tesa in un groviglio di rami e sterpi che è forse intreccio interiore, per poi farsi di nuovo soffice e rassicurante come un’immagine dai colori vivaci e allegri tipica di una dimensione infantile.
La visione è diretta, a volte ingenua, irreale sì ma di una irrealtà trasfigurata da chi ha vissuto o vive quel paesaggio a volte come immagini di un presente, altre come ricordi dai colori sgargianti ancora vividi nella memoria.
Daniela Donati pone tra noi e la natura un filtro delicato, che è il suo filtro personale, fatto di un’esperienza sua e sua soltanto. Ed in questo rende al meglio un’essenza fatta solo della sua arte pittorica.

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