La mostra, curata da Ilaria Caravaglio, propone sculture in pietra, ceramica, dipinti e ricami, opere realizzate per lo più nel 2010 indagando sull’apotropaicità delle Chimere vestine.
L’arte contemporanea, si sa, è caratterizzata dall’importanza dei contenuti, dal messaggio che ogni opera si porta dentro, più o meno esplicito, più o meno “comprensibile”. Il pubblico, in particolare chi non “frequenta” abitualmente l’arte contemporanea, è a volte spiazzato dal faccia a faccia con creazioni che poco hanno a che vedere con l’iconografia classica o con scene raffiguranti la realtà che ogni giorno si snocciola sotto gli occhi di tutti.
D’altra parte, però, non si può ignorare l’importanza dei soggetti e la loro rappresentazione attraverso i più svariati mezzi espressivi; la creatività di un artista consiste infatti anche nell’appropriarsi di un soggetto noto a chiunque ed elaborarlo attraverso il proprio processo creativo fino a renderlo unico, marchiato dalla propria cifra stilistica.
L’intreccio tra forma e contenuto è proprio ciò che colpisce nell’opera di Mario Costantini, in maniera particolare nelle protagoniste di questa mostra: le chimere.
La ricerca di Costantini è caratterizzata da un certo equilibrio tra arcaismo ed attualità e per questo, osservando le sue opere, si può essere sorpresi dalla sensazione di aver già visto quelle forme e quelle figure, come un déjà vu che di colpo fa riaffiorare dai cassetti della memoria immagini e ricordi dal sapore antico.
Dietro l’apparente indecifrabilità contenutistica delle opere di Mario Costantini, si cela in realtà un’ampia ricerca artistica in continua evoluzione, seppur saldamente ancorata alle tradizioni e ad un’appartenenza etnica urlata a gran voce; e tradizione ed etnia altro non sono se non le parole chiave, i due fattori che risultano essere gli indiscussi protagonisti di tale ricerca sin dal titolo stesso della mostra: le “Chimere Vestine”.
Cornice dell’evento è una location d’eccezione, il MediaMuseum: centro pulsante, macchina interattiva, con affascinanti itinerari storici e tecnici della visione in movimento.
Al vernissage, in occasione del quale l’Istituto Alberghiero De Cecco di Pescara offrirà un originale rinfresco, saranno presenti l’artista e la curatrice
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