Infatti la sua vita si è svolta tra un periodo relativamente lungo in Italia, dove è venuto in contatto con le maggiori correnti artistiche presenti negli anni ottanta e novanta e la Cina, dove ha iniziato gli studi accademici e ha fatto parte dell’esperienza del Villaggio Orientale di Pechino, che ha prodotto la famosa performance, conosciuta in tutto il mondo “Come aggiungere un metro ad una montagna anonima” selezionata ed esposta alla 48a Biennale di Venezia nel 1999. Alla presentazione ha partecipato il critico e storico d’arte Maurizio Vanni, curatore anche della prossima esposizione delle opere recenti di Gao Yang, realizzate nel Villaggio artistico di Song Zhuang, la direttrice della gallaria FYR arte contemporanea, Rosanna Ossola e l’artista che si è lasciato intervistare prima da Maurizio Vanni e poi dalle numerose persone che erano presenti alla conferenza, molto interessai agli eventi cinesi e alla persona di Gao Yang.
Nell’occasione è stata annunciata la prossima personale di Gao Yang, Time’s diary, il 12 marzo 2010 presso la FYR arte contemporanea in Borgo Albizi a Firenze con una selezione di opere recenti, promossa da Rosanna Ossola, a cura di Maurizio Vanni.
Cecilia Chiavistelli
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