La particolarità di questo progetto è il coinvolgimento diretto del pubblico che potrà votare, in sede dell’esposizione o sul sito www.tartagliaarte.it, l’opera più apprezzata.
Questo permetterà alla galleria, al termine di tutto il progetto espositivo, di presentare e dedicare una mostra personale ai 6 artisti più votati dal pubblico. Coloro che avranno dato la maggior preferenza all’artista scelto in ogni collettiva, riceveranno, in omaggio, una riproduzione di un opera autografata dall’artista.
In ogni mostra collettiva saranno esposte 3 opere per ogni autore, ma solo una sarà designata, in sede e sul sito, per la votazione.
Progetto
“Ognuno il suo stile…”. 60 artisti in 10 appuntamenti
Si avvicenderanno 6 artisti per volta in dieci mostre. Ogni artista avrà l’opportunità di esporre alcune opere da lui stesso ritenute maggiormente rappresentative del suo stile.
“Ognuno il suo stile…”. Nessun limite di forme e linguaggi
Per gli artisti è un’ occasione di autorappresentazione, di esporre il lato più intimo, di far coincidere il più possibile profondità interiore e superficie esteriore, senza vincoli di alcun genere. Saranno diversi tra loro e completamente sganciati da un filo conduttore. Questa libertà incondizionata garantisce una molteplicità di espressioni artistiche che inseriranno i visitatori in un caleidoscopio di stili, materie e colori.
“Ognuno il suo stile…”. Artisti individuati e selezionati
E’ un progetto che la Tartaglia Arte ha maturato nel tempo. In sintonia con lo stile che la contraddistingue, pone in primo piano la ricerca continua di artisti validi. Con uno sguardo sempre attento ha potuto selezionare, nel corso degli anni, numerosi autori che in questo progetto saranno affiancati da artisti provenienti anche da altri circuiti, per confermare il dinamismo che garantisce una proposta vasta e innovativa.
“Ognuno il suo stile…”. Arricchimento culturale
Questo progetto nasce e si svolge nelle proprie sedi, ma, in una positiva visione futura, proseguirà in un iter che vedrà le esposizioni spostarsi in sedi diverse, nazionali e internazionali.
Grazie a questa iniziativa gli artisti hanno l’occasione di raggiungere una maggior notorietà e un ampliamento biografico e di quotazioni.
La selezione di opere originali, per tecnica e stile, porta ad un arricchimento culturale e ad un costante aggiornamento sulle novità artistiche contemporanee.
gli artisti:
Anita Damas Nata in Polonia, ha vissuto 6 anni in Irlanda e ora trasferita in Brasile. La pittura è la sua passione fin da quando era in grado di tenere in mano pennelli. Ha trascorso molti anni frequentando laboratori artistici professionali, poi ha completato il Master presso l'Accademia di Belle Arti di Wroclaw, Polonia - Facoltà di Pittura e Scultura (1996-2002).
Dal 2003 ha vissuto in Irlanda, lavorando come artista pittore e designer d'interni. La sua vita è sempre stata piena di visioni artistiche che ha cercato di impressionare su carta o attraverso altri tipi di opere d'arte. Ha presentato il suo lavoro in numerose mostre del suo paese d'origine, ma anche in Germania (Dülken e Munchengladbach - Wirkrath) e la Francia (Evian Les Bains).
In Irlanda - The Bridge Gallery, Dublino, Bank of Ireland Arts Centre, Dublino; Cong Art Gallery, Cong co. Mayo, Dietro le quinte Teatro Galleria, Longford. Il suo mezzo principale è la vernice, ma ha anche creato dei collage integrando e altri materiali nei dipinti. ...Mi sforzo di creare una mente-lenitivo porto turistico, che consente il mio pubblico tirare un piccolo sospiro di sollievo nel mondo di oggi di paura e di odio. Paesaggi pastello, interni e gli animali colorati sono il pretesto solo su un sfide artistiche e prove - prove di successo ... Spero...
Gennaro Falcone è nato nel 1970 a Cosenza dove ha studiato presso il Liceo Artistico “Umberto Boccioni”. Ha conseguito anche il baccellerato in Sacra Teologia presso l'Istituto Teologico-filosofico di Viterbo e si è interessato di arte sacra ed icone ortodosse. A partire dalla fine degli anni Novanta ha tenuto mostre a Roma, Ibiza, Venezia e in molte città della Calabria, occupandosi anche di restauro di dipinti antichi e di scenografia al Teatro Comunale di Campobasso (1995-96). “Falcone – scrive Tonino Sicoli - è un giovane artista che sperimenta una pittura dal sapore antico, ma dal piglio moderno. Il colore dell'oro, metallo nobile, assume un valore universale, esprime il divino, senza idoli e senza ideologie. Disposto in campiture, colato in filamenti, impastato con silicati, brillante o satinato, l'oro si trasforma in un duttile mezzo espressivo, che cattura frammenti di materiali poveri, scattarli in una contaminazione nobilitatrice. Questo Mida della pittura copre di foglia d'oro le superfici e gli elementi dei suoi quadri facendone delle icone profane, dei tabernacoli laici, che racchiudono una religiosità privata, intima, fatta di sensazioni minute, di emozioni nascoste”
Attilio Nesi È nato a Fuscaldo (CS), il 25 gennaio 1944.
Dal 1962 vive a Roma, dove si è laureato e abilitato alla professione di architetto. E’ professore ordinario di Tecnologia dell’Architettura e in questo ruolo insegna e fa ricerca sul tema del controllo della qualità del progetto. Dal 2005 è direttore del Dipartimento “Arte, Scienza e Tecnica del Costruire” dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Dipinge da giovanissimo e scolpisce a piccola scala, educato all’esercizio dell’arte dal padre, Giuseppe, medico, poeta, pittore, scultore e musicista. Predilige il disegno e la pittura che esercita con relativa continuità, distratto da responsabilità di architetto e di ricercatore. Le tre attività sono in qualche modo simbiotiche e si alimentano reciprocamente. Fino ad oggi, ha creduto che l’opera pittorica possa identificarsi in modo chiuso ed esclusivo con il suo autore e, salvo poche e lontane occasioni, ha evitato di comunicare all’esterno le sue sperimentazioni. Negli ultimi cinque anni lavora con continuità a due linee di ricerca pittorica che nascono dall’esigenza di un confronto con il passato e con la problematica selettività della propria memoria: “parole tra il rosso e il nero” e “occhi di mnemosine” propongono studi concettuali che, utilizzando alternativamente l’astrazione (forse, meglio parlare di “costruttivismo astratto) e il “neo-figurativismo simbolico”, fuori dalle tendenze di moda, restituiscono parole e immagini, ragioni e sentimenti del proprio vissuto, “ricomponendoli” e “comprimendoli” in strutture formali unitarie, insolite per dimensioni e proporzioni.
Adriano Borges Ribeiro è nato a Belém, nord del Brasile, nel 1970. Compie studi artistici all'Università Federale delle belle Arti di Salvador-BA (Brasile). Nel 1991 conclude il periodo accademico e torna in Amazzonia, dove per una serie situazioni personali intraprende un viaggio culturale ed esistenziale, che non esita a definirlo "ecumenico" dentro il cuore della giungla: le società delle metropoli ti propongono spesso modelli non all'altezza delle esigenze esistenziali proprio dell'uomo. Ribeiro appartiene ad un movimento artistico Latino-Americano, che propone una rilettura contemporanea dell'universo appartenuto agli antichi popoli che dominarono il centro ed il sud del continente americano: nelle sue opere si distinguono le diverse aggregazioni di forme in maniera aleatoria, frutto di un suo peculiare senso estetico, che si armonizzano e si fondono nella coesistenza grafica dei popoli recolombiani.Ai grafismi che trovano riferimenti nei strumenti di guerra, di caccia, nei segni rupestri ed esseri biologici ipotetici rappresentati in forme tridimensionali si possono trovare accostati anche indizi dell'universo urbano contemporaneo, delle metropoli, dei segni delle società caotiche odierne: tali riscontri derivano dalla storia personale dell'artista, vissuta in adolescenza come "writer" nelle strade delle capitale di stato brasiliane. Affascinato e profondamente segnato dal movimento della ''Street Art'', l'artista si avvale anche delle tecniche che caratterizzano il ''writing'' per dare vita e contemporaneità agli elaborati. Le opere, predominantemente materiche, rappresentano e sintetizzano un inusuale linguaggio artistico, attraverso il quale il Ribeiro traduce la sua visione del cosmo (macro e micro) con un discorso armonico nelle forme, semplici, povero nell'uso della materia che manipola con disciplina e tecnica. Oltre ad occuparsi di arte contemporanea Adriano Ribeiro è un fotografo e videomaker.
Fulvio Tornese Nasce a Lecce nel 1956, ancora liceale completa la sua formazione artistica presso lo studio del pittore e grafico Giancarlo Moscara. Frequenta il Liceo Artistico. Nel 1982 consegue la laurea in Architettura all’Università degli Studi di Firenze con il massimo dei voti e la lode. Il lavoro di tesi viene pubblicato ed esposto in diverse mostre di architettura in varie città italiane. Dal 1997 lavora presso l’Università del Salento dove realizza diversi progetti per le biblioteche e i musei dell’Università. Dal 2009 fa parte del Consiglio Provinciale dell’Ordine degli Architetti di Lecce. L’attività di pittore prosegue in maniera costante dagli esordi con le sue ricerche formali incentrate su i paesaggi urbani e frammenti di città immaginarie, con l’utilizzo di tecniche tradizionali e innovative. Dal 1981 espone i suoi lavori in mostre personali e collettive in gallerie private oltre che in spazi pubblici, in Italia e all’estero. Nel marzo 2007 è uno dei tre artisti italiani selezionati per una mostra sull’arte italiana organizzata dall’Ambasciata Italiana in Kuwait in occasione dei 50 anni dei “Trattati di Roma”. Dopo il successo della personale di giugno 2009 alla Red ’03 Art Gallery di Barcellona, grazie alla proposta presentata dall’Associazione FUCINA i grandi formati di Fulvio Tornese sono stati scelti per partecipare alla V Edizione del Festival Internazionale di Arte Contemporanea di Pechino. Nel Luglio 2011 espone in una mostra personale organizzata da Tartaglia Arte e l’Associazione Italo-Cinese Fucina, presso Italy Point al Today Art Museum di Pechino. Sue opere fanno parte di collezioni pubbliche, di privati e Società.
Luigi Tosti è un costruttore di idee, di mari nuovi, di onde invisibili e rivoluzioni bianche dove il bello non è più un concetto astratto ma concreto fattore di benessere e non è un fotografo e nemmeno un pittore ma un esploratore di sogni. "Non c'era una volta…" così iniziano le sue fiabe marine perché, dalle fiabe marine in poi, lo spazio che ci circonda non più lo stesso ma territorio interiore ad interpretazioni capovolte dove il bianco non è assenza di colore ma una stesura musicale di pennellate, infinite che regala all'io nuove aree di espandibilità perché ridisegna i confini dell'immaginifico. Nascono suggestioni visive inaspettate per i visitatori che in esse si imbattono che hanno l’effetto di sedurre, sorprendendo e di sorprendere, seducendo. Le fiabe visive di Luigi Tosti sono un palcoscenico non delimitato da confini dove gli spettatori diventano anche attori e popolano di se stessi le immagini che incontrano. Poeta, copywriter, art director,“fotografo dei sogni”, il percorso artistico di Luigi Tosti. L’autore si fa "reporter" dell'immaginario collettivo abbatte la linea di frontiera che separa i sogni dalla realtà: rivoluziona e riscrive sia le regole della fotografia che gli schemi della pittura crea un nuovo alfabeto della comunicazione visiva e riscuote i favori del pubblico e degli addetti a i lavori. Si interessano a lui riviste di settore e l'Ansa Washington e Londra, le prestigiose sedi d’esposizione di alcune sue opere. presso le relative Ambasciate italiane. Attualmente espone in tre Gallerie d’arte: Venezia, Ferrara e Roma.
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