Le opere pittoriche di Adriana Rigonat vivono per tratti neri che sottolineano, come il kajal lo sguardo, l’allegoria dell’essere. I suoi dipinti non sono simboli che si succedono nè archetipi smunti, ma immagini che vibrano, che palpitano, che suggeriscono a ciascuno di noi un’interpretazione soggettiva di quanto ci attornia e che si ricollega al nostro vissuto e al nostro modo d’essere. Il suo andare è un percorrere la vita a piccoli passi, a scene ferme, chiuse e concluse in piccoli spazi dove maggior forza assume ogni singolo gesto. Sono scene di vita, brandelli di ricordi, attimi da condividere, che come tanti passi si susseguono. L'andare non sembra lineare ma senza accorgercene uno ad uno questi dipinti ci portano verso noi stessi.Il tratto nero ne è il filo conduttore, è il legame che permette la concatenazione dei fatti, è il sentiero che si ritrova in fondo a ogni cammino, anche dopo essersi persi nei meandri della vita. L’importanza è sottlineata dal nero che vibra e dona forma al colore, limitandone un’idea, un concetto, una figura, un contorno ma senza mai impedire ai pigmenti di fuoriscire dai bordi, di mescolarsi, di confondersi l’uno nell’altro come parole e pensieri.
Le opere pittoriche di Adriana Rigonat vivono per tratti neri che sottolineano, come il kajal lo sguardo, l’allegoria dell’essere. I suoi dipinti non sono simboli che si succedono nè archetipi smunti, ma immagini che vibrano, che palpitano, che suggeriscono a ciascuno di noi un’interpretazione soggettiva di quanto ci attornia e che si ricollega al nostro vissuto e al nostro modo d’essere. Il suo andare è un percorrere la vita a piccoli passi, a scene ferme, chiuse e concluse in piccoli spazi dove maggior forza assume ogni singolo gesto. Sono scene di vita, brandelli di ricordi, attimi da condividere, che come tanti passi si susseguono. L'andare non sembra lineare ma senza accorgercene uno ad uno questi dipinti ci portano verso noi stessi.Il tratto nero ne è il filo conduttore, è il legame che permette la concatenazione dei fatti, è il sentiero che si ritrova in fondo a ogni cammino, anche dopo essersi persi nei meandri della vita. L’importanza è sottlineata dal nero che vibra e dona forma al colore, limitandone un’idea, un concetto, una figura, un contorno ma senza mai impedire ai pigmenti di fuoriscire dai bordi, di mescolarsi, di confondersi l’uno nell’altro come parole e pensieri.
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