CELESTE PRIZE 2012
Testi critici, Stati Uniti, New York City, 01 December 2012
di Antonella Colaninno

Sabato 1 dicembre si è conclusa l’edizione 2012 del Celeste Prize, curata da Katia Garcia –Anton. I vincitori sono stati scelti attraverso il voto degli artisti finalisti, durante la mostra allestita presso la Centrale Montemartini di Roma. Oltre 1400 artisti provenienti da tutto il mondo si sono confrontati con il proprio lavoro, sottoponendolo all’attenzione della curatrice e del comitato di selezione. Quattro le categorie tra Pittura, Fotografia, Installazione & Scultura, e Video & Animation Price, a cui si aggiunge il Premio del pubblico.
Per la sezione Pittura, il premio va all’artista tedesca Antoinette Von Saurma e al suo inchiostro su carta dal titolo Sendai in the snow. Una commovente rappresentazione di un paesaggio del Sendai presso Fukoshima dopo la tragedia dello Tsunami, descritto attraverso il deserto dei suoi fantasmi, di ombre ormai vuote private delle forme di vita. L’immobolità del paesaggio si ispira alle immagini giapponesi, all’ordine di queste composizioni e alle costanti evocazioni poetiche.
L’opera dal titolo Pietà dell’artista inglese David Birkin si aggiudica il primo premio per la sezione Fotografia. Una grande campitura dai colori del mare ricavata da polveri di lapislazzuli copre l’immagine relativa alla notizia di una donna afghana ai funerali di sua figlia. Come spiega l’artista, i pigmenti di lapislazzuli hanno un significato simbolico che rimanda al colore dell’abito della Vergine Maria delle iconografie rinascimentali. Il manto che copre il soggetto della foto ha il valore di una censura morale verso il rispetto del dolore e del silenzio e si eleva ad una invocazione alla preghiera.
Curtains è il titolo dell’installazione dell’artista spagnolo Jaime de la Jara vincitore del primo premio per la sezione Installazione & Scultura. Una serie di rigide tende oscure occupano le pareti di una stanza buia senza finestre. Una lettura trasversale ed un'analisi politico-sociale per comprendere ciò che nascosto, non ci è permesso vedere, traslando il significato del soggetto attraverso una lettura dei significati concettuali.
Landsape - Ipotesi 35 è la fotografia di Giovanni Guadagnoli che si aggiudica il premio del Pubblico. Un paesaggio velato resta sospeso tra la leggerezza dell’aria e la durezza della terra, tra l’immaginazione ed il senso della realtà. Se la macchina che percorre l’asfalto rappresenta la volontà del cammino che intraprendiamo verso un futuro che non conosciamo, il volo dell’aereo è invece, l’altra metà della nostra essenza.
Il video dell’artista spagnola Cristina Nunez dal titolo Someone to love è il vincitore dell’ultima sezione Video & Animation. Una straordinaria testimonianza di vita che nasce dall’esigenza di raccontarsi attraverso la storia della propria famiglia e di scoprire le verità sino ad allora sconosciute da cui è possibile spiegare ogni possibile concatenazione degli eventi. L’artista sceglie di montare le fotografie per dittici e trittici per cercare relazioni ed analogie con i suoi parenti, per trovare punti comuni e cercare di comprendere il suo comportamento. Una serie di autoscatti costituiscono il progetto di una auto analisi che mette a nudo la propria anima, nel tentativo di liberarla da ansie, rabbie e paure. Un progetto che vuole porsi al servizio degli altri insegnando le facoltà terapautiche dell’autoscatto come autoanalisi. “Someone to love is my autobiography in self portraits […] family pictures and other photographs, mounted together on a video, and united by my voice which narrats the story of my life […].”
“[…] my mission: to teach my method to others, so that people can learn to convert their own pain into works of art.”

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